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Messina, con il Melfi due precedenti amari tra espulsioni e polemiche

Quelli con il Melfi sono stati nel recente passato incroci ad alta tensione. Mai, infatti, il Messina è riuscito a battere i lucani nei due precedenti confronti sin qui disputati in riva allo Stretto. Il 17 novembre 2013, nell’allora torneo di Seconda Divisione, finì 2-2 tra le polemiche legate all’arbitraggio di Marinelli di Tivoli. Già al 31’ match in salita a causa del rosso diretto comminato a Simonetti, punito per un intervento su Tortori. Una decisione contestata a gran voce dal pubblico e dal direttore sportivo Ferrigno, allontanato poco dopo dalla panchina.

Ferrigno
Ferrigno contesta l’arbitro Marinelli

Pur in inferiorità numerica, al 6’ della ripresa il vantaggio della squadra di Catalano con Guerriera, che partito sul filo del fuorigioco riuscì ad addomesticare nel migliore dei modi un lancio di Bucolo, aggirando il portiere in uscita e depositando in rete il pallone dell’1-0. Al 13’ il pareggio di Ricciardo, con un preciso colpo di testa proprio sul traversone di Cruz. Da parte del brasiliano, al 17’, l’immediato 2-1, con un altro stacco sotto misura. Al 31’ il definitivo 2-2 ad opera di Chiaria, lesto ad approfittare di un’incertezza difensiva del Melfi. Nel finale anche l’espulsione di Ignoffo e peloritani ridotti addirittura in nove. Tante le recriminazioni per una direzione di gara poco convincente.

L'ingresso in campo di Messina e Melfi
L’ingresso in campo di Messina e Melfi nell’ultimo precedente

Andò ancora peggio l’11 marzo 2015 in Lega Pro, quando si chiuse l’era Grassadonia proprio in seguito al ko interno per 1-2 con il Melfi. Eppure al 6’ fu Ciciretti a spezzare l’equilibrio con un bel sinistro dal limite. Nella ripresa prima il pari di Fella (6’), poi il raddoppio ospite su rigore con l’ex Caturano. Penalty accordato per il fallo in area di Altobello su Tortori. I rossi a Cane e Stefani, con Ferrigno allontanato dalla panchina, resero il tabellino ancora una volta particolarmente ricco. La quinta sconfitta consecutiva, che portò alla contestazione della tifoseria alla squadra, costò nelle ore successive la panchina a Grassadonia, sostituito da Di Costanzo per un finale di stagione amaro.

Gioco fermo al San Filippo per il lancio di un petardo
Gioco fermo al San Filippo per il lancio di un petardo

Sabato, con un Messina rigenerato dai due successi ottenuti contro Lupa Castelli e Foggia e praticamente già salvo, ci sono invece tutti i presupposti per cancellare lo “zero” alla voce vittorie casalinghe e riuscire a battere il Melfi, superato all’andata al “Valerio” grazie ai centri di Barraco e Cocuzza.

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