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Il Messina e la politica dei piccoli passi per raggiungere la salvezza

“Se non puoi vincere assicurati di non perdere”. Un concetto elementare, semplice, basilare che forse non esprime al meglio la complessità del pensiero di Johan Cruyff, ma che rispecchia al massimo la politica dei piccoli passi sposata dal Messina di Cristiano Lucarelli.

Cristiano Lucarelli
Il tecnico del Messina Cristiano Lucarelli, in piedi davanti alla sua panchina a Fondi

Dopo Fondi si deve vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Un bell’interrogativo che matura alla fine di una partita divertente, in cui i giallorossi hanno creato molto al cospetto di un avversario tutt’altro che in vacanza. Un quesito dettato dall’andamento di una gara che sembrava iniziare male, complice il vantaggio lampo di Giannone, ma poi rimessa subito in carreggiata dal pareggio di Milinkovic.

Il rosso a Squillace e gli oltre 80 minuti giocati in superiorità numerica devono lasciare un po’ di amaro in bocca, il gusto insipido che lascia il pensiero di ciò che poteva essere ed invece non è stato. Eppure dalla trasferta in terra laziale le note positive non sono mancate, innanzitutto sotto il profilo del carattere. Dover rincorrere l’avversario senza neanche aver toccato palla poteva essere frustrante, ma i peloritani hanno reagito da squadra vera, abituata a non scomporsi dopo aver preso uno schiaffo e ad alzarsi le maniche per rimettere in sesto una situazione antipatica ma non certo irrimediabilmente compromessa.

Fondi
L’undici titolare del Fondi

Il Messina ci ha provato a far valere la superiorità numerica, ma è mancato il guizzo vincente negli ultimi sedici metri. A fare la differenza in negativo è stata l’assenza di Anastasi, giocatore messo in discussione dalla piazza nel recente passato ma la cui importanza la si sta notando nelle ultime due partite. L’opaca prestazione di Madonia con l’Akragas ha indotto Lucarelli a dare una chance a Ciccone e Ventola, che hanno ripagato la fiducia del tecnico con una prestazione volenterosa.

L’ex Cremonese ha fatto vedere di poter recitare un ruolo importante in questo finale di campionato e di essere la freccia avvelenata da scagliare al momento giusto. Gli episodi, però, hanno raccontato anche di un Berardi straordinario sia contro Gambino che su Barone, per un Fondi che stava concretizzando al massimo due gravi errori della difesa peloritana. Disattenzioni che potevano costar caro, ma che dimostrano come in certe partite la beffa sia davvero dietro l’angolo. Quindi, dopo tutto, la politica dei piccoli passi non sembra un’eresia, perché in partite come quelle del “Purificato” di Fondi il gusto agrodolce dell’occasione persa può facilmente trasformarsi nell’amaro della beffa.

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