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Messina

Messina, la coperta resta corta. Capuano prova moduli alternativi per la scossa

Al di là delle turbolenze societarie, con le annunciate dimissioni del direttore generale Pietro Lo Monaco, “congelate” in attesa delle decisioni del presidente Pietro Sciotto, non è stata una settimana semplice per il Messina, neanche sul campo. Il protrarsi del silenzio stampa non consentirà al tecnico Eziolino Capuano di stilare il consueto punto della situazione. L’operatività non ha subito comunque rallentamenti e l’ex amministratore delegato del Catania ha seguito dal vivo gli allenamenti al “Celeste”.

Capuano e Parisi
Il tecnico Eziolino Capuano e il team manager Alessandro Parisi (foto Paolo Furrer)

Le uniche buone notizie sono rappresentate dai rientri del capitano Luigi Carillo in difesa e dell’ivoriano Lamine Fofana a centrocampo. Entrambi hanno scontato il turno di stop imposto dal Giudice Sportivo. Le scelte rischiano però di essere comunque ridotte all’osso. Distefano, costretto a lasciare il campo in anticipo contro la Fidelis Andria, è fermo per un problema muscolare.

Di fatto restano indisponibili quasi tutti gli esterni in organico. Il portoghese Gonçalves fa progressi ma il problema accusato al polpaccio richiede tempo. Sta effettuando ulteriori accertamenti Morelli, seriamente debilitato dal Covid, che sembra almeno avere abbandonato lo spogliatoio giallorosso. È slittata infine all’inizio della prossima settimana l’operazione chirurgica al menisco per Sarzi Puttini. Un intervento che solitamente non richiede una lunga degenza.

Curva Sud
I tifosi presenti in Curva Sud (foto Paolo Furrer)

A completare un quadro già complicato dalla partenza di Milinkovic e dall’indisponibilità di Matese si è messa infine l’influenza, che ha colpito sia l’esperto jolly Fazzi che l’attaccante Vukusic. Staff medico e tecnico cercheranno comunque di rimetterli in piedi per potersi presentare allo “Iacovone” con 19 elementi arruolabili. In settimana, anche nel corso di un allenamento congiunto, Capuano ha cercato di adattare il suo tradizionale schieramento base, il 3-5-2, alle caratteristiche dei superstiti. Provato quindi sia il 4-3-3 con il tridente composto da Adorante, Baldé e Catania che una sorta di 4-3-2-1, con l’ex Parma e Inter punta centrale e il senegalese e l’ex La Spezia ai lati.

Il Taranto, un po’ come il Latina affrontato nell’ultima uscita esterna, ha fin qui deluso in trasferta, dove ha raccolto appena cinque punti mentre ben 18 sono arrivati tra le mura amiche, con cinque vittorie e tre pareggi. La Vibonese fanalino di coda riuscì però a strappare uno 0-0, che fa il paio con quello imposto al “Franco Scoglio”. Da neopromossa la matricola rossoblù occupa un fin qui sorprendente piazzamento playoff, con un punto di margine sulla Juve Stabia con cui ha perso 3-2 nel posticipo di lunedì scorso.

Mikulic, Adorante e Konate
La delusione di Mikulic, Adorante e Konate (foto Paolo Furrer)

Nonostante l’ottimo ruolino di marcia del prossimo avversario, nessuno scontro diretto è però perso in partenza. A patto che il Messina riesca a scrollarsi di dosso un po’ di negatività e sfiducia e a recuperare altri effettivi. Il passo indietro di Lo Monaco probabilmente non regala certezze e tranquillità al gruppo e allo staff tecnico ma fra assenze, malasorte, rabbia per le occasioni perdute e imbarazzo nei confronti dei tifosi e della piazza, non mancano i motivi e gli stimoli per provare a invertire con decisione la rotta.

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