In casa Messina permane un inquietante silenzio. Dopo la sortita del presidente Pietro Sciotto sulla carta stampata non è arrivata alcuna comunicazione ufficiale, esclusa l’apertura della prevendita, che peraltro di questi tempi non dovrebbe registrare numeri altisonanti. Tutto resta fermo all’immediata vigilia della gara persa a Crotone, quando il direttore sportivo uscente, Marcello Pitino, e il tecnico, Gaetano Auteri, hanno annunciato le loro dimissioni.
La società si è riservata di accettarle “per valutare la situazione e prendere una decisione nel più breve tempo”. Correva il 23 dicembre 2022. Da allora, al netto delle festività natalizie e di fine anno, che vanno ovviamente celebrate, sono trascorsi undici giorni, senza l’ufficialità dell’accordo con il ds Pasquale Logiudice né del ritorno del tecnico Ezio Raciti, con cui i contatti sono stati finalmente riallacciati dopo mesi e l’intesa raggiunta nella serata di martedì.
La squadra intanto ha svolto un’altra seduta di allenamento mattutina al “Celeste”. Gruppo al gran completo (presenti anche Camilleri, Curiale e Ngombo), unici assenti il lungodegente Piazza e gli acciaccati Fazzi e Angileri, che evidentemente non hanno ancora superato i problemi che li avevano già condizionati a dicembre. La preparazione, agli ordini del rientrante Raciti e del tecnico in seconda Daniele Cinelli, proseguirà con una terza seduta mattutina mercoledì, sempre nella struttura di via Oreto.
La speranza dei tifosi è che Logiudice, ds in pectore, stia proseguendo in silenzio i contatti finalizzati al reperimento dei necessari rinforzi: acquisti secchi o scambi, considerati i numerosi potenziali “esuberi” in riva allo Stretto, dove in tanti – come è accaduto spesso in questi sei anni di gestione Sciotto – non sono riusciti a replicare le prestazioni offerte in altre piazze.
Il budget, ridotto ulteriormente rispetto al passato torneo per ammissione della stessa proprietà, non ha poi consentito neppure il tempestivo ritorno sul mercato degli svincolati, con le conseguenze già note in termini di classifica. Adesso, dopo la sosta invernale che doveva essere utile per recuperare il tempo perduto, il Messina rischia di presentarsi in campo sabato con la Virtus Francavilla con lo stesso organico di due settimane fa, con l’aggravante che proprietà, dirigenza, staff tecnico, addetti ai lavori e sostenitori lo hanno già bocciato e delegittimato a più riprese.
Anche lo slittamento della ripresa dal 30 dicembre al 2 gennaio è stata una scelta singolare, se si pensa che la Viterbese ha chiuso il 2022 con un’amichevole di prestigio contro la Roma di Mourinho e altri club come il Potenza sono tornati regolarmente ad allenarsi dopo il Natale. Non resta che sperare in una reazione d’orgoglio e nella professionalità del gruppo, che Cinelli ha già dimostrato di saper pungolare. Per propiziare la vittoria che sul campo manca dal 6 novembre e dall’incredibile gol di Lewandowski con il Monterosi servono però anche scelte e risposte.
Il silenzio della società e dei tesserati isolano ulteriormente una squadra che dopo l’iniziale bagno di folla con il Crotone è rimasta distante da una piazza sempre più apatica e rassegnata, in cui il calore e il coinvolgimento di un tempo rappresentano ricordi ormai sbiaditi. La Virtus Francavilla, tutt’altro che irresistibile in trasferta, rappresenterebbe l’avversario ideale per aprire il 2023 con un altro spirito. Ma una società che ha fatto delle interminabili valutazioni sul futuro una costante sembra non imparare mai dai propri errori.