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Il Messina è in ritardo ma vuole recuperare in fretta lo smalto perduto

La seconda uscita ufficiale è coincisa con la seconda sconfitta per il rinnovato Messina, che comunque – come era già avvenuto a Pontedera – ha tante attenuanti dalla sua parte. Il ritardo di preparazione, dovuto al posticipo del ritiro estivo, è emerso al cospetto di un avversario che aveva già vinto le prime due gare di Coppa Italia.

Per il Messina era anche la ''prima'' con un'inedita divisa fosforescente, la nuova terza maglia
Per il Messina era anche la ”prima” con un’inedita divisa fosforescente, la nuova terza maglia

Evidente che il pur lodevole impegno degli uomini di Grassadonia è stato vanificato dalle oggettive difficoltà di un gruppo non ancora al top della forma, privo di due pedine fondamentali come capitan Corona ed Enrico Pepe mentre le “stelle” Bjelanovic e Vincenzo Pepe erano reduci da infortuni che al momento non gli consentono di tenere il passo dei giovani più in palla, come Paez, Bonanno ed Izzillo, in campo troppo tardi per potere davvero incidere. Tanti meccanismi non sono ancora oliati, soprattutto dalla cintola in su, ed anche la difesa, guidata per larghi tratti con sufficiente diligenza ed autorità da Altobello e Stefani ha finito con il concedere un po’ troppi spazi.

La squadra a fine gara ringrazia comunque i tifosi per il supporto incessante
La squadra a fine gara ringrazia comunque i tifosi per il supporto incessante

Il successo dei pugliesi è stato firmato da Roberto Floriano, che dopo le 19 reti messe a segno un anno fa a Mantova, dove si è affermato tra i big assoluti dell’intera Lega Pro, ha già aggiunto altre tre perle in avvio di stagione tra Coppa e campionato. Sono individualità di spicco anche quelle del colored Fall, dell’altro esterno offensivo Venitucci e del solido mediano, il francese Legras. La grigia serata pugliese non è stata illuminata neanche dalla terza maglia fosforescente, che non ha peraltro ottenuto particolari consensi tra tifosi ed addetti ai lavori. Meglio comunque concentrarsi sulle certezze e guardare con ottimismo al futuro, forti di un biennio di successi inframezzati da qualche cocente battuta d’arresto.

Paez e Izzillo hanno dato verve dalla panchina
Paez e Izzillo hanno dato verve dalla panchina

Lagomarsini tra i pali ha riscattato subito l’incertezza di Pontedera e ribadito che punta ad affermarsi da protagonista anche in terza serie. Insieme a Silvestri ha già incassato la prima convocazione in Rappresentativa Azzurra. Altobello e Stefani hanno ottimi numeri e non potranno che crescere con una preparazione più avanzata. Un discorso che vale anche per centrocampisti ed attaccanti apparsi ancora un po’ scarichi. Ingiudicabile ad esempio la prima di Damonte, che però è in possesso di mezzi fisici davvero importanti. La sconfitta impone un’accelerazione nelle ultime ore di mercato. In tal senso va evidenziato che Grassadonia aveva invocato interventi finalizzati a garantire maggiore qualità già nelle scorse settimane, dopo le amichevoli disputate in Sila ed in provincia.

Il messaggio rivolto alla tifoseria del Messina dal rumeno Vlad Marin, ex Roma e Juventus, che sbarca in riva allo Stretto
Il messaggio rivolto alla tifoseria del Messina dal rumeno Vlad Marin, ex Roma e Juventus, che sbarca in riva allo Stretto

L’innesto sulla corsia destra di Marco Cane, per il quale arrivano ottime preferenze sia da Barletta che da Crotone, e sulla fascia opposta del rumeno Vlad Marin, che arriverà in prestito dalla Juventus, vanno letti proprio in quest’ottica. La giornata d’esordio della nuova Lega Pro ha offerto un calcio piacevole, match spettacolari soprattutto a Foggia, Reggio Calabria ed Aprilia, dove la sorprendente Lupa Roma dell’ex Cucciari ha battuto un Lecce comunque ampiamente rimaneggiato. La “prima” del San Filippo sarà quindi un test particolarmente probante contro un avversario che aveva destato un’ottima impressione anche in Coppa. Conforta anche la grande cornice di pubblico sui principali impianti, nonostante l’overdose televisiva: 10.000 gli spettatori a Salerno, 5.000 a Matera, 4.000 a Barletta e Catanzaro, 3.000 a Foggia e Reggio Calabria. Il dato del Savoia è falsato invece dall’indisponibilità del “Giraud” di Torre Annunziata: la sfida con il Melfi è stata ospitata invece dal neutro di Frattamaggiore.

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