Presentazione insolita, alla libreria Feltrinelli, per il nuovo corso dell’ACR Messina. Il direttore sportivo Gianluca Torma, in merito al suo approdo in riva allo Stretto, ha dichiarato: “Abbiamo avuto un primo incontro con il presidente a giugno e poi ad agosto, ma non si fece nulla. In questo momento dobbiamo monitorare il gruppo, perché dopo tanti cambiamenti si deve responsabilizzare e dare tanto per questa maglia. A dicembre saremo vigili sul mercato anche se spero di non incidere tantissimo, perché significa che da qui in avanti riusciremo ad avere la reazione giusta”.
L’ex dirigente del Cerignola ritrova molti volti noti: “I giocatori attuali li conosco tutti in quanto ho avuto ad Andria Gambino e Cossentino, ho affrontato Arcidiacono e mi ha fatto sempre gol, Rabbeni, Petrilli, Genevier e Porcaro. Se sono stati scelti vuol dire che meritavano Messina, ma ad oggi non lo hanno dimostrato e poi diventa facile cambiare allenatore e direttore. Adesso è giusto dire basta e tirare fuori il carattere”.
“Dopo Modica – ha rivelato il ds su quanto accaduto in estate – il presidente aveva scelto Biagioni, nel segno della continuità. In questi giorni si è associato il mio nome al suo, ma è una scelta del presidente, io sono arrivato dopo. A me la scelta di Biagioni sta bene, considerato che abbiamo già lavorato insieme ad Andria. So che c’è molto scetticismo visto il suo curriculum, ma penso che il curriculum non valga più di tanto e le situazioni vadano viste al momento”.
Mister Oberdan Biagioni, che succede a Pietro Infantino, ha parlato dei suoi primi giorni da allenatore del Messina: “Bisogna lavorare molto. Sto cercando di conoscere il più possibile i giocatori e cominciare a dare un’identità a quello che è il mio pensiero di calcio. Domenica avremo una gara difficile con la Turris, ma dobbiamo giocarla. Non esistono gare facili e non dobbiamo considerarne alcune più difficili delle altre. In questo momento dobbiamo fare di più rispetto a quello fatto fino ad ora. Abbiamo un mese per dimostrare se siamo da Messina, io in primis. Per quanto riguarda il modulo, è vero che amo il 4-3-3, ma se la squadra ha caratteristiche diverse sono pronto a cambiarlo. Non voglio vincere 4-3 o perdere 5-4, a me basta vincere 1-0 e anche difendere il risultato”.