Dopo le manifestazioni d’interesse arrivate prima del gong fissato per la mezzanotte di domenica, i consulenti dei potenziali acquirenti hanno iniziato l’analisi della documentazione trasmessa dall’attuale proprietà dell’Acr Messina. Nella giornata di martedì si è svolto un primo incontro fra gli industriali, principalmente friulani ed emiliani, interessati a rilevare parte delle quote del club.
I vari commercialisti coinvolti stanno valutando le carte ma una loro risposta definitiva arriverà soltanto giovedì, anche perché il potenziale capo-cordata è attualmente all’estero. L’atteso confronto con l’avvocato Santi Delia, advisor incaricato dalla famiglia Sciotto, dovrebbe tenersi soltanto in seguito nello studio romano del legale, presumibilmente nella giornata di venerdì 17.
L’auspicio è che i tempi non si dilatino, perché le scadenze per l’iscrizione alla prossima Lega Pro incombono e anche la tifoseria organizzata ha preso posizione, invocando un incontro pubblico o comunque maggiore chiarezza sulle posizioni del presidente, dei possibili successori, i cui nomi restano fin qui celati da un patto di riservatezza, e anche della nuova Amministrazione presieduta da Federico Basile, che si insedierà nelle prossime ore dopo la vittoria arrivata già al primo turno.
La mancata necessità di ricorrere al ballottaggio è una pessima notizia per gli sconfitti ma scongiura altre due settimane di campagna elettorale e garantisce un interlocutore fondamentale al presidente Sciotto, colpito peraltro in queste ore da un grave lutto familiare. Nessuna certezza invece sulla composizione di una cordata interamente messinese, sulla cui sussistenza si era peraltro espresso via social nei giorni scorsi il sindaco uscente Cateno De Luca.
Il loro portavoce, l’avvocato Maurizio Cacace, ha già incontrato Santi Delia ma adesso, dopo la consegna e l’analisi dei documenti contabili, si attende un segnale che fin qui è mancato. Nelle ultime ore l’advisor incaricato dal club ha ricevuto anche altre dichiarazioni d’intenti via Pec da parte di soggetti magari attratti dalla rinuncia da parte della proprietà ad un corrispettivo economico per il trasferimento di quote. Ma in questo caso di concreto sembra esserci davvero poco.
Il termine per la presentazione di eventuali offerte in realtà è già alle spalle, le scadenze relative al versamento della quota d’iscrizione, di stipendi, contributi e tasse incombono e dopo tante chiacchiere occorrono azioni e fondi immediatamente disponibili. Il tempo delle parole volge al termine e in fondo è quello che ha ripetuto anche il tifo organizzato, consapevole che il 22 giugno è ormai dietro l’angolo.