Settima sconfitta nelle ultime otto gare, l’undicesima del campionato, quarto ko consecutivo, -7 dalla salvezza diretta. I numeri del disastro. Un Messina in caduta libera ha iniziato il 2025 esattamente come aveva concluso il 2024, perdendo. L’1-3 contro l’Audace Cerignola al “Franco Scoglio”, alla prima ufficiale dell’Aad Invest Group sugli spalti dopo l’acquisizione del club da Pietro Sciotto, con il ritorno del tifo organizzato in Curva Sud, è stato l’ennesimo capitolo di un incubo che non sembra volere avere fine.
Nelle ultime quindici giornate il Messina ha fatto peggio di tutte, con appena dieci punti messi insieme, dopo i sei ottenuti nei primi sei turni, un avvio non senza rimpianti per quanto dilapidato con i pareggi incassati, sempre in rimonta, da Potenza, Casertana e Latina. Sul campo, senza le pesanti penalizzazioni di Turris e Taranto, i giallorossi, oggi terzultimi, sarebbero invece penultimi alle spalle dei corallini e con soli tre punti di margine nei confronti del fanalino di coda del torneo, prossimo avversario in Puglia.
Domenica l’illusione per il pari di Anatriello (settima marcatura personale), bravo a procurarsi e a trasformare il rigore dell’1-1 ad inizio ripresa, è durata pochissimo, perché il Messina si è subito sciolto come neve al sole sotto i colpi del Cerignola guidato da Raffaele, terza forza del girone C. L’ex Salvemini e poi Romano, così come aveva fatto Ruggiero nella prima frazione, hanno sfruttato le totali amnesie della retroguardia peloritana, con marcature leggere o addirittura inesistenti.
I quattro cambi operati in avvio di secondo tempo (dentro Anzelmo, Petrungaro, Cominetti e Morleo per Frisenna, Luciani, Ortisi e Ndir), una scelta non comune, erano già stati emblematici del momento che si vive in casa giallorossa. In tanti, troppi, sono con la testa altrove (la professionalità richiederebbe altro), desiderosi di seguire le orme di capitan Manetta, che ha già debuttato con la maglia del Picerno. Il centrocampista Petrucci e il vice allenatore Miranda, il quale ha preso il posto in panchina dello squalificato Modica, non hanno fatto mistero della situazione in sala stampa al termine del match.
Dura poter ottenere risultati se “da alcune settimane ormai gran parte dei giocatori non vuole stare più qui e quindi quando lavori in un contesto di gruppo, in cui tanti non remano nella stessa direzione, diventa tutto più complicato” per citare le parole dell’ex Brindisi. Perché, però, anche di fronte all’avvenuto cambio societario, prevale la voglia di fare presto le valigie e accasarsi verso altri lidi? Con quali investimenti è in grado di condurre il mercato di gennaio l’Aad Invest Group per poter puntare all’obiettivo salvezza che sembra oggi una chimera e scongiurare il peggio, tradotto retrocessione in D?
Lo stesso presidente in pectore, Stefano Alaimo, ha candidamente ammesso di un accordo siglato con una tempistica inaspettata: “Stiamo forzando i tempi, anche perché noi dovevamo arrivare un po’ più tardi, ma c’è stato chiesto di anticipare per poter fare questo mercato di gennaio in modo che il Messina si possa salvare”. Il club ha voluto intanto mettere a tacere le voci, stoppando le partenze di alcuni elementi di spicco annunciate da diverse testate, in attesa della nomina del nuovo direttore sportivo.
La scelta è stata fatta da tempo su un cavallo di ritorno, Domenico Roma, reduce dall’esperienza di Foggia conclusa prematuramente e presente domenica allo stadio. Il dirigente calabrese ha richiesto garanzie sul budget anche perché quello stanziato da Sciotto (893.526 euro) è il più basso dell’intero girone C, inferiore anche a Taranto (912.945) e Turris (1.084.116), che però come è noto non hanno poi onorato gli impegni con i tesserati. Per mantenere davvero la C gli investimenti dovranno forzatamente aumentare.
Miranda ha ammesso che lo staff tecnico si sente in discussione ma per il momento non sembrano all’ordine del giorno stravolgimenti in panchina. Alla ripresa degli allenamenti, con Modica a letto per la febbre, c’era proprio il suo vice a Bisconte. Per scuotere un Messina che ha deluso ancora i suoi tifosi servirà un segnale dal Lussemburgo. A proposito, domenica tra abbonati (poco più di 350), studenti (circa 300) e paganti si è per la prima volta in stagione superata quota 2.500 presenze.
A conferma che a dispetto delle difficoltà del momento la passione cova sotto la cenere. Ma adesso va alimentata con acquisti e conferme. Dalla società filtra ad esempio che Gennaro Anatriello viene tuttora considerato incedibile. Poi a giugno la palla passerebbe al Bologna, che ne detiene il cartellino. Il Messina non può privarsi del suo miglior cannoniere, tra le poche note liete di questa sin qui orribile stagione.