L’ex vulcanico presidente della Sampdoria Massimo Ferrero preferisce non rilasciare interviste in merito alla trattativa per l’acquisizione del Messina. Dopo svariati tentativi, l’unica risposta arriva, sintetica, via WhatsApp: “Ci ho provato ma nessuno vuole vendere”. Uno sfogo che sarebbe dettato dal fatto che né il presidente Stefano Alaimo né il suo predecessore Pietro Sciotto avrebbero risposto alle sollecitazioni dell’ex numero uno blucerchiato.

Un messaggio con un contenuto simile è stato indirizzato, oltre che alla nostra Redazione, anche al sindaco Federico Basile. Ferrero nei mesi scorsi aveva trattato anche la Paolana, club di Eccellenza calabrese, ma dopo i colloqui con l’Amministrazione locale e la proprietà poi non formalizzò l’acquisto. A Palazzo Zanca intanto, dopo la nota stampa diffusa dal primo cittadino proprio in concomitanza con il match perso con l’Avellino, cresce il disappunto per la mancanza di risposte da parte della proprietà.
Sia la nuova “in pectore”, tuttora inadempiente, che la precedente, che si è trincerata in un silenzio interrotto soltanto con una lettera aperta alla città, in cui Sciotto annunciò che non avrebbe esercitato alcuna clausola per l’annullamento del contratto notarile siglato lo scorso 2 gennaio con l’Aad Invest Group dell’amministratore Doudou Cissè. Vani tutti i tentativi di raggiungere i protagonisti di una vicenda paradossale. Nessuna risposta sarebbe arrivata neppure dal deputato regionale Matteo Sciotto, fratello di Pietro, che ha comunque lasciato da tempo la carica di vice-presidente del club.

L’unica pista tuttora in piedi resta invece legata ad un gruppo estero, fin qui imprecisato, che ha già richiesto la trasmissione di documentazione contabile al club e avviato una “due diligence”. Appurato che i fondi attesi dal Lussemburgo non sono ancora arrivati, e che a questo punto non dovrebbero essere mai sbloccati, l’unico spiraglio sarebbe rappresentato da questo dialogo in essere. Ma il destino del Messina è sempre più appeso ad un filo.