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Messina, è l’ora dei confronti. Sciotto incontrerà Modica, Bonina e il sindaco

Il 2024 del Messina si chiude con la delicata trasferta di Potenza, quarta forza del torneo, capace di vincere ben otto partite, pareggiarne altrettante e perderne appena tre in tutto il girone di andata. I pronostici pendono dalla parte dei lucani mentre l’Acr dovrà provare a limitare i danni, dopo la pesante battuta d’arresto con la Juventus Next Gen che l’ha relegato al terzultimo posto.

Giacomo Modica
Il tecnico del Messina Giacomo Modica (foto Paolo Furrer)

All’orizzonte c’è soprattutto un girone di ritorno in cui va raddrizzata la rotta per evitare la retrocessione in D dopo quattro annate sofferte, caratterizzate sempre da rivoluzioni estive, partenze tardive e rincorse complicate dopo il mercato invernale. Il presidente Pietro Sciotto, onorata la scadenza economica di metà dicembre, deve cercare di imprimere una sterzata ad una stagione già compromessa, in cui anche la gestione del settore giovanile è stata fallimentare.

Previsto un confronto con il tecnico Giacomo Modica, già tentato dal Trapani che ha ingaggiato l’ex direttore sportivo Giuseppe Pavone. Da chiarire se ci sono le basi per rilanciare un progetto messo in discussione dai risultati sul campo. Va individuato un nuovo ds, a meno della promozione di Angelo Costa, che sosterrà a breve gli esami di abilitazione, vanno gettate le basi di un mercato fondamentale, al netto delle difficoltà già lamentate da chi negli ultimi anni ha lavorato in una piazza sfiduciata, reduce da mesi di sofferta contestazione, che hanno azzerato anche il fattore casalingo.

Italiano e Bonina
Il presidente dell’Igea Virtus Italiano e il suo predecessore Immacolato Bonina (foto Paolo Furrer)

Modica dovrà decidere se è pronto a rilanciare o se la possibilità di eventuali incarichi alternativi a stagione in corso suggeriranno invece una separazione anticipata, che investirebbe l’intero staff, collegato al tecnico originario di Mazara del Vallo. Sul fronte societario non si sarebbero esauriti i contatti con l’Aad Invest Group, che dopo sei mesi di contrattazioni deve però mostrare solvibilità per dare un seguito ai preliminari prima abbozzati e poi stipulati presso lo studio del notaio Silverio Magno.

Prende corpo l’ipotesi di un affiancamento dell’imprenditore barcellonese Immacolato Bonina, che con le sue aziende è rimasto partner del club anche nell’annata più complicata della gestione Sciotto. In estate si era ipotizzato un suo maggiore coinvolgimento ma lo sciopero del tifo e lo stadio semi-deserto hanno vanificato ogni possibile iniziativa che andasse oltre i biglietti premio messi a disposizione dei clienti dei suoi supermercati. Una sinergia, che lo porterebbe a supervisionare gli aspetti tecnici, va pianificata in tempi brevi ma nei dettagli.

D'Eboli, Di Santo, Del Regno e Cammarata
D’Eboli, Di Santo, Del Regno e Cammarata (foto Paolo Furrer)

Una strada già percorsa nel recente passato, quando i risultati vennero affidati a Cocchino D’Eboli prima e a Pietro Lo Monaco dopo. L’annata con il dirigente campano fu trionfale sul campo ma gli ex soci Carmine Del Regno ed Enzo Bove non diedero mai seguito al preliminare che li doveva portare a rilevare il 30% delle quote societarie. I meriti andarono soprattutto all’anima campana del club ma i fondi che finanziarono la promozione li stanziò totalmente Sciotto.

Che poi decise di sfidare la piazza affidandosi all’ex patron giallorosso. La rosa allestita dal compianto Christian Argurio dimostrò alla distanza le sue qualità ma la coabitazione fra la proprietà e Lo Monaco svanì in fretta, senza peraltro che il ruolo dell’ex dg del Catania fosse mai davvero definito. Si passò in fretta da dg a “consigliere” e infine a separato in casa. E volarono gli stracci.

Pietro Lo Monaco
Pietro Lo Monaco a Messina durante la presidenza Sciotto (foto Gabriele La Torre)

Bonina da presidente ha scritto le pagine più esaltanti della storia dell’Igea Virtus nel calcio e sfiorò a più riprese la serie A di pallacanestro con il Basket Barcellona, senza però ripetere le imprese dell’Orlandina di Enzo Sindoni. Con il marchio “Sigma” fu sponsor di maglia dell’Acr nella stagione 2011/12, quella del ritorno a Messina di Carmine Coppola. Da anni presenza quasi fissa sugli spalti del “Franco Scoglio”, Bonina sta valutando una sua “discesa in campo”. Ma è chiaro che eventuali investimenti sono legati anche alla contestuale cessione di quote, magari a tappe, anche perché una squadra terzultima potrà attrarre big sul mercato soprattutto se proporrà contratti di un anno e mezzo, come già accade con i vari Fumagalli, Kragl e Ragusa.

Progetti a corto respiro, della durata di cinque mesi, potrebbero peraltro non convincere la tifoseria organizzata, che diserta lo stadio perché non condivide l’assenza di una visione a più ampio raggio. Anche se sotto la cenere cova immutata la passione, come hanno dimostrato i 400 tifosi arrivati a Biella da tutto il Nord Italia e perfino dalla Germania. C’è poi la politica, distante negli ultimi mesi. Due estati fa, quando l’investitore Fabrizio Mannino bussò alla porta di Sciotto, il sindaco Federico Basile si attivò per favorire un dialogo arenatosi in fretta.

Federico Basile
Il sindaco di Messina Federico Basile

L’impegno per garantire un manto erboso in condizioni finalmente decorose è innegabile ma l’Amministrazione non è riuscita ad incidere, in un’attività imprenditoriale che resta sì di natura privata ma dagli innegabili risvolti di pubblico interesse. L’incontro istituzionale, già ipotizzato in estate ma saltato per i gravi problemi di salute del presidente, dovrebbe tenersi nel corso delle festività. Dopo anni di Carbone, e il riferimento è all’Epifania oltre che al consigliere comunale più attivo sul tema calcio, una piazza sfiduciata attende di scartare qualche sorpresa sotto l’albero di Natale.

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