Messina in piena crisi ed in zona playout, Cosenza praticamente salvo. Scenari impensabili sino ad un girone fa. All’andata al San Vito finì 0-0, con gli ospiti a rammaricarsi per il rigore sbagliato da Corona ed i padroni di casa ad accogliere positivamente il pari, traendo i primi benefici della cura Roselli. Allora i giallorossi erano cinque lunghezze sopra ai silani, mentre adesso sono ben 11 i punti in più del Cosenza, peraltro imbattuto negli ultimi cinque turni. Numeri impietosi per una squadra reduce da sei sconfitte di fila che ha collezionato sin qui solo record alla rovescia. Il Messina detiene insieme alla Lupa Roma il poco invidiabile primato di peggior difesa del torneo con 48 gol subìti. Le undici gare del girone di ritorno, inoltre, sono state tutte chiuse con almeno una rete al passivo da Iuliano e Berardi. Solo contro il Savoia, battuto nettamente per 3-0 il 6 gennaio, nessuna marcatura incassata in diciotto sfide.
Apportare dei correttivi immediati per migliorare la fase difensiva è dunque uno dei compiti cui è chiamato Di Costanzo nella difficile missione salvezza, già a partire dal match di sabato con il Cosenza. E dire che i rossoblù hanno di fatto lo stesso cammino del Messina (8 punti) relativamente agli appuntamenti esterni. Appena una l’affermazione lontano dal “San Vito” (il 19 ottobre a Matera per 2-3), con a completare il quadro cinque pareggi e otto sconfitte, solo dieci gol fatti e ventitré subiti. Ruolino pressoché analogo per Orlando e compagni, capaci di violare soltanto il “Granillo” nel derby dello Stretto e con una gara ed una sconfitta in più all’attivo rispetto ai calabresi.
A fare la differenza è invece il rendimento casalingo. Se il Cosenza vola al “San Vito” (28 punti), avendo messo insieme tre vittorie e ben undici risultati utili di fila, il Messina stenta tremendamente davanti ai propri tifosi, quart’ultimo nella speciale classifica con 17 punti e di gran lunga con la peggiore retroguardia tra le mura amiche (26 reti al passivo). Un trend da invertire a tutti i costi nel rush finale. Dopo aver centrato quasi a braccetto due salti di categoria consecutivi, questa volta soltanto al Messina toccherà soffrire sino in fondo.