È un Messina con gli uomini contati quello partito alla volta di Aprilia, dove domenica affronterà la Lupa Roma in un delicatissimo scontro diretto. Più che l’elenco dei convocati risalta la lista degli esclusi. Agli infortunati Silvestri ed Enrico Pepe, con il secondo che tornerà comunque disponibile per il “derby dello Stretto” con la Reggina, ed all’acciaccato Marin, si aggiungono infatti i quattro elementi che sono ormai ai margini del gruppo e potrebbero presto salutare i giallorossi: Bucolo, Nigro (che avrebbe subito una botta al ginocchio nella rifinitura), Vincenzo Pepe e Benvenga. Ovviamente non fanno parte della spedizione laziale neppure Magliocchetti e Serpieri, non ancora tesserati.
Appare scontato a questo punto l’undici titolare, con l’unica novità rispetto a domenica in difesa: Altobello, al rientro dopo un turno di squalifica, rimpiazzerà infatti De Bode, accasatosi al Monza. Tra i pali dovrebbe esserci Iuliano, con Berardi, l’erede di Lagomarsini, che scalpita per conquistare quel minutaggio non ottenuto a Grosseto. La retroguardia a quattro sarà completata da Stefani con Cane e Donnarumma sulle corsie. In mezzo al campo l’esperto Mancini farà da chioccia al talentuoso Ciciretti, con Damonte ed Izzillo vogliosi di confermare i recenti progressi. In avanti la coppia formata da Corona ed Orlando, autori fin qui complessivamente di otto reti.
Panchina interamente composta da under, con il già citato Berardi, il promettente Bonanno, Bortoli e ben quattro elementi della formazione “Berretti”. Al centrocampista Bellamacina ed all’attaccante Sciliberto, che aveva già esordito contro il Savoia, si aggiungono infatti il difensore Sciotto, aggregato alla prima squadra fin dal ritiro estivo di Camigliatello Silano, e l’attaccante Giove, una “new entry”.
Il mercato, almeno per ciò che concerne l’attacco, non decolla e dopo aver visto sfumare la pista che portava a Danilo Alessandro, subito protagonista tra le file del Pro Piacenza con quattro gol in due partite, anche Saveriano Infantino si è accasato altrove, preferendo l’Ischia e vanificando così il lungo corteggiamento dei giallorossi. Dal 21 dicembre, giorno della sconfitta di Salerno nell’ultima gara prima della sosta natalizia, il Messina è rimasto privo di Bjelanovic, dopo la decisione del croato di lasciare lo Stretto ed avvicinarsi a casa, firmando con il Pordenone. In virtù delle partenze di Gaeta e Paez, utilizzati comunque col contagocce, il reparto offensivo è di fatto risicato, proprio nel periodo chiave della stagione, alla luce di un calendario che oppone adesso il Messina a due dirette rivali per la salvezza.
Pur senza alternative importanti in panchina, Grassadonia proverà comunque a sfruttare le qualità di un undici che resta di spessore, se motivato a dovere. Si attendono in particolare i progressi di Mancini, che ha i numeri per dettare i ritmi in mezzo al campo. La verve di Ciciretti e la solidità della coppia di centrali difensivi potrebbero fare il resto contro un avversario che ha fatto un figurone a Lecce ma ha pur sempre conquistato appena un punto nelle ultime sei giornate, precipitando nella zona calda dopo un ottimo girone di andata, caratterizzato anche dal pari del San Filippo.