Mentre il Messina prepara il quintultimo impegno stagionale, sul campo di un Giugliano lanciatissimo verso i playoff, c’è attesa per capire se le interlocuzioni in atto sul fronte societario produranno qualche risultato concreto, anche per scongiurare in caso di malaugrata retrocessione l’ennesima ripartenza dal basso, con un progetto differente.

La squadra di Simone Banchieri è concentrata esclusivamente sul campo, alla ricerca di una salvezza dal sapore di impresa, considerato il +9 della Casertana, che deve anche disputare una gara in più rispetto ai rivali. L’Acr riposerà infatti nel secondo weekend di aprile, quando avrebbe dovuto affrontare la Turris estromessa dal campionato. I tre punti raccolti nelle ultime sette gare non rappresentano certo un bottino sufficiente ma Krapikas e compagni cercheranno comunque un sussulto d’orgoglio, per non lasciare nulla d’intentato e onorare il campionato.
I settemila spettatori accorsi domenica al “Franco Scoglio” in fondo non hanno ragionato troppo sulle prospettive future, mostrando ancora una volta quel senso di appartenza spesso mancato alle proprietà che si sono alternate nell’ultimo ventennio vissuto quasi sempre sul fondo delle classifiche. Lo staff tecnico e medico sperano di recuperare qualcuno degli acciaccati, come Buchel, Garofalo, Ingrosso e Chiarella. Tornerà Crimi, non ci sarà Dumbravanu, squalificato e convocato dalla Nazionale moldava. Da valutare i tempi di recupero di Dell’Aquila e Gyamfi, tra gli acquisti invernali più incisivi.

Sul fronte societario, si registra un contatto telefonico tra il sindaco Federico Basile e il manager Francesco Borgosano, ceo della “Huddle”, che sta studiando un piano di salvataggio del club. Anche il presidente Stefano Alaimo ha avuto un nuovo colloquio con i potenziali acquirenti. Al netto del fuso orario (ci sono cinque ore di differenza fra New York e Messina) le parti continuano a dialogare. Ricambiare proprietà non è semplice ma nel frattempo si studia una soluzione in grado di garantire al Messina le risorse necessarie per onorare almeno le scadenze di metà aprile, salvando il titolo sportivo indipendentente dall’esito della corsa salvezza.
Si valutano le possibili soluzioni: da una sponsorizzazione ad un prestito, magari attraverso l’impegno di eventuali imprenditori locali, che Borgosano e il Comune stanno provando ad individuare e coinvolgere. Molto dipenderà anche dall’esito dell’analisi dei conti del club, affidata a due studi professionali di rinomata fama, come filtra anche da Palazzo Zanca. L’obiettivo è chiaro: la squadra dovrà essere messa nelle condizioni di tentare il tutto per tutto. Non a caso il tecnico Banchieri per due volte, a Cava e dopo il derby, ha invocato l’aiuto delle Istituzioni.

Se la missione salvezza dovesse svanire si valuterà invece una ripartenza dalla serie D e in quel caso potrebbero tornare in gioco anche altri soggetti, su tutti gli imprenditori vicini al presidente del Trapani Valerio Antonini, che non hanno affatto abbandonato il loro progetto. L’auspicio è quello di evitare il quarto fallimento in 32 anni, che riscriverebbe tutti gli scenari.
A quel punto l’extrema ratio potrebbe essere rappresentata da un bando comunale, come quello da cui nacque l’Acr di Pietro Sciotto, per ripartire dall’Eccellenza, come fece il Fc Messina Peloro dei Franza. Fermo restando che in quella categoria ci sarà con ogni probabilità anche la Messana. Il doppio salto all’indietro è imposto dai nuovi regolamenti, anche se già Taranto e Turris stanno cercando soluzioni alternative, magari con il trasferimento di un titolo altrui. Fatta la legge, si cerca un’escamotage per limtare le conseguenze di delusioni cocenti…