In apertura la splendida serpentina di Russo sblocca il match. Poi i locali pareggiano con l’intramontabile Castaldo ma sul calcio di rigore di Diop si esalta Lewandowski. L’altro senegalese del match, Baldé, invece non sbaglia dal dischetto. Nella ripresa accade di tutto: Morelli e Simonetti vanno ancora a segno e l’Acr sembra ipotecare il successo ma dopo le sostituzioni forzate di Carillo, Celic e a Russo, Murolo, Piovaccari e ancora Castaldo firmano l’incredibile rimonta.
Il pre-partita. Dopo quasi quattro anni e mezzo di attesa il Messina fa il suo ritorno in serie C. Il tecnico Sasà Sullo ha due uomini in più a disposizione, anche se la panchina resta un po’ corta in attesa del rush finale di mercato. Uno scotto inevitabile per una squadra partita in ritardo, che però in Coppa Italia ha già sorpreso la Juve Stabia, battuta 3-2. L’ultimo acquisto, il possente difensore croato Celic, parte titolare al posto di Fantoni, che si accomoda in panchina insieme all’esordiente Distefano. Sarzi Puttini è regolarmente al suo posto dopo l’infortunio accusato a Castellammare. Sul fronte opposto l’ex Lello Di Napoli recupera Murolo, che parte titolare. I volti nuovi Tissone e Piovaccari si accomodano in panchina, insieme all’ex Caruso. Parte dal 1′ Cretella, autore di un esordio positivo nello 0-2 rimediato a Foggia in Coppa Italia. Divisa interamente azzurra per i locali, rossa con fascia a “V” gialla per gli ospiti, che non hanno ancora presentato le nuove maglie ufficiali che li accompagneranno per il resto della stagione.
La cronaca. In avvio i ritmi sono più bassi rispetto a quanto visto in Coppa Italia a Foggia e Castellammare, forse anche a causa del gran caldo, ma poi la gara dirà ben altro. Al 7′ ospiti a un passo dal vantaggio: sul traversone di Simonetti, Schiavino (schierato in extremis al posto di Schiavi) ostacola l’uscita di Baiocco e per poco con la nuca non insacca nella propria porta. Il pallone tocca il palo e termina fuori, ma l’arbitro inspiegabilmente non assegna l’angolo. Subito dopo bell’affondo sulla sinistra di Sarzi Puttini per Simonetti, che dal limite dell’area impegna l’estremo difensore campano con una conclusione che, se più angolata, avrebbe potuto essere fatale. Il gol è nell’aria e arriva all’11’: strepitosi il controllo in area e la serpentina di Russo, che aggira Murolo e batte imparabilmente il portiere avversario a fil di palo. Per l’esterno, che ha collezionato 28 presenze nell’ultimo torneo con il Grosseto, il ritorno al gol dopo 19 mesi: nel gennaio 2020 firmò la vittoria del Rieti sulla Casertana. Al 14′ viene atterrato in area l’ex Zanini, ma per il direttore di gara è tutto regolare. Poi Diop carica fallosamente Lewandowski e viene ammonito. Al 21′ bella sortita sulla fascia destra di Russo, fin qui assoluto protagonista. Due minuti è imperfetta l’uscita di Lewandowski, che per poco non serve il pallone del pareggio a Diop ma il Messina se la cava.
Il pareggio matura al 26′ con uno degli elementi più attesi, Castaldo, che piazza il pallone a fil di palo, dopo lo splendido assist di Manarelli, autore di un vero e proprio slalom. L’intramontabile attaccante di Giugliano l’anno scorso aveva realizzato cinque gol nella Casertana in cui era compagno di Carillo e Matese. Al 30′ altra uscita rivedibile di Lewandowski, che propizia il rigore assegnato per un tocco di mani di Fofana. L’ex portiere del Teramo si fa perdonare dal dischetto, tuffandosi e bloccando il rigore del senegalese Diop, l’anno scorso autore di ben 13 marcature. Ma il suo nuovo campionato inizia con un grave errore dal dischetto. Match ricco di emozioni e al 33′ ancora Russo è bravo a imbeccare a centro area Simonetti, che in sforbiciata non inquadra la porta. Il Messina, galvanizzato dalla parata del suo portiere, riguadagna metri dopo avere sofferto per qualche minuto. Al 37′ Perlingieri sfiora il 2-1 con un tap-in sotto misura che si spegne sull’esterno della rete, dopo la sponda del solito Castaldo. Il match si incattivisce e al 41′ viene punita una trattenuta di Murolo su Baldé: è rigore anche per gli ospiti. Il senegalese del Messina non imita il connazionale, spiazza Baiocco e riporta i suoi in vantaggio. Si va al riposo sul 2-1 dopo un lungo conciliabolo tra il direttore di gara, che manda subito le squadre negli spogliatoi, e il quarto uomo, che stava invece per segnalare l’entità di un recupero che non ci sarà. Sullo può essere soddisfatto, Di Napoli protesta invece vivacemente, anche perché forse considera generoso il rigore appena assegnato ai giallorossi.
Nell’intervallo due cambi per i locali: dentro Tissone e Guadagni. Sullo risponde inserendo Konate per Fofana. In avvio Diop, che aveva segnato tutti i dodici rigori calciati in precedenza, di testa non inquadra di poco la porta messinese. Dal possibile 2-2 al 3-1 che sembra mettere in cassaforte i primi tre punti al 5′, quando Morelli stacca di testa dal vertice sinistro dell’area piccola e batte ancora Baiocco. Sesto marcatore diverso per l’Acr in appena due partite. La Paganese sembra accusare il colpo nonostante Diop provi a farsi perdonare l’errore dal dischetto che ha cambiato l’inerzia del match. Il colored al 13′ lascia il posto all’ultimo acquisto Piovaccari, il cui transfer è arrivato alla vigilia della gara. Al 16′ viene richiamato in panchina capitan Carillo, rimpiazzato da Fantoni: la fascia da capitano passa a Morelli. Il Messina deve rinunciare anche a Celic e perdere i due centrali peserà tantissimo nell’incredibile finale.
Damian su calcio piazzato va ad un passo dal bis di Castellammare: la parabola è simile ma Baiocco vola sotto l’incrocio e si rifugia in corner. L’appuntamento con il poker è soltanto rimandato: Simonetti, imbeccato al meglio a centro area da Baldé, firma la sua seconda rete consecutiva dopo il centro in Coppa Italia, siglando un incredibile 4-1. La Paganese sembra al tappeto ma al 21′ Murolo prova a scuotere i compagni accorciando le distanze: punteggio sul 4-2 e retroguardia che questa volta si è concessa forse una distrazione. Lewandowski invece è attentissimo al 25′, quando Castaldo prova a bissare la rete del primo tempo. Prosegue intanto il valzer dei cambi: sono già quattro per entrambe le contendenti, con Matese che rileva l’acciaccato Russo e rimedia subito un’ammonizione. Il Messina regge gli assalti, generosi ma confusi, dei padroni di casa fino al 44′, quando proprio Piovaccari di testa anticipa tutti e firma il 4-3, sfruttando l’assist su punizione di Zito. Il finale è sofferto e al 95′, dopo un batti e ribatti in area, sfuma clamorosamente il successo: a segno ancora Castaldo, che apre la stagione con una doppietta, che lo porta a quota 155 reti in carriera. Sfuma sul più bello il primo storico blitz a Pagani, dove il Messina aveva raccolto appena un punto nei cinque precedenti. Ora l’atteso derby con il Palermo, con ogni probabilità sul neutro di Vibo Valentia: una beffa supplementare per gli uomini di Sullo, che si mordono le mani per essersi fatti sfuggire due punti che sembravano già in cassaforte.
Il tabellino. Paganese – Messina 4-4
Marcatori: all’11’ pt Russo (M), al 26′ pt e al 50′ st Castaldo (P), al 42′ pt Baldé (M), al 5′ st Morelli (M), al 18′ st Simonetti (M), al 21′ st Murolo (P), al 44′ st Piovaccari (P).
Paganese: Baiocco, Sbampato, Murolo, Schiavino, Perlingieri (1′ st Guadagni), Zanini (21′ st Zito), Vitiello (1′ st Tissone), Cretella (34′ st Volpicelli), Manarelli, Diop (14′ st Piovaccari), Castaldo (K). In panchina: Pellecchia, Caruso, Capasso, Carotenuto, Fois, Sussi, Schiavi. Allenatore: Lello Di Napoli.
Messina: Lewandowski, Morelli (K dal 16′ st), Carillo (K, 16′ st Fantoni), Celic (20′ st Gonçalves), Sarzi Puttini, Fofana (2′ st Konate), Damian, Simonetti, Russo (26′ st Matese), Adorante, Baldé. In panchina: Fusco, Distefano, Busatto. Allenatore: Sasà Sullo.
Note – Ammoniti: al 15′ pt Diop (P), al 30′ pt Fofana (M), al 36′ pt Vitiello (P) e Baldé (M), al 41′ pt Murolo (P), all’11’ st Adorante (M), al 16′ st Tissone (P), al 29′ st Matese (M). Corner: 4-7. Recupero: 0′ pt e 5′ st. Prima del via osservato un minuto di silenzio in ricordo di Teodosio Pepe.
Arbitro: Andrea Bordin di Bassano del Grappa. Assistenti: Domenico Castro di Livorno e Lorenzo Giuggioli di Grosseto. Quarto uomo: Tommaso Zamagni di Cesena.