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Il Messina apre ai tifosi e alla cordata siciliana. Firma congiunta a Gugliotta

Le reiterate proteste della tifoseria organizzata hanno prodotto i primi risultati. Nella tarda serata di martedì i soci dell’ACR Messina si sono riuniti in assemblea e hanno deciso di accogliere, almeno parzialmente, la proposta arrivata dai rappresentanti della Curva Sud, che si erano detti pronti a disertare lo stadio in virtù della perdurante crisi societaria.

Stracuzzi e Oliveri
Stracuzzi e Oliveri

Stracuzzi e soci hanno deciso di destinare metà delle quote societarie a un comitato popolare, che dovrà essere costituito nei prossimi giorni. L’operazione competerebbe il contestuale aumento del capitale sociale. Ai 75.000 già versati nelle casse del club dagli attuali proprietari dovrebbero aggiungersi altri 75.000 €, che porterebbe il totale a 150.000.

Singoli tifosi o imprenditori potranno acquistare, al costo di 500 €, una delle centocinquanta quote messe a disposizione dal club. In pratica, ogni quota corrisponderebbe allo 0,33% delle azioni complessive. Una sorta di azionariato popolare, peraltro ipotizzato a più riprese in questi anni. Il comitato deterrà, come detto, il 50% del club e potrà ovviamente eleggere un proprio rappresentante nel consiglio di amministrazione, con diritto di voto e voce in capitolo nelle scelte fondamentali per il futuro del club. L’ipotesi non ha comunque suscitato particolare entusiasmo in seno ai club.

Di Bartolo e Gugliotta
Di Bartolo e Gugliotta

Altro elemento chiave scaturito dall’assemblea è l’accordo per la firma congiunta, raggiunto tra il presidente Natale Stracuzzi e il suo vice Pietro Gugliotta. Da mesi, in particolare dopo i dissidi emersi con l’ex direttore generale Giovanni Villari, il titolare della “Antares” chiedeva un riconoscimento, utile per concordare maggiormente le scelte che fin qui erano state prese soprattutto dal massimo dirigente, spesso in totale autonomia.

Si registra infine un’apertura alla cordata siciliana, rappresentata dall’imprenditore palermitano Domenico Gallina, dall’ex presidente del Ribera Ezio Ruvolo e da Gioacchino Sinatra, responsabile per l’estero della “Pasta Poiatti”, la nota azienda di Mazara del Vallo, che era già un fornitore del club e potrebbe divenire presto un vero e proprio sponsor, come la “Demma”, già sfoggiata sulle divise biancoscudate nel derby con la Reggina.

Pasta Poiatti
La Pasta Poiatti diventa partner dell’ACR Messina

I tre potrebbero rilevare una quota che oscilla tra il 10 e il 15% del pacchetto azionario attualmente detenuto da Stracuzzi e Oliveri (pari all’88% del totale). I componenti del consiglio di amministrazione dovrebbero però diminuire da cinque a quattro, perché Giovanni Di Bartolo avrebbe manifestato l’intenzione di lasciare. Una scelta maturata dopo le dure contestazioni dei tifosi. L’ex presidente del Due Torri è titolare del 10% dell’Antares.

Sul fronte fidejussione, verrà richiesta nelle prossime ore una nuova garanzia assicurativa entro il 31 gennaio. Quella concessa in estate dalla “Gable”, compagnia che ha uffici a Londra e sede legale nel Liechtenstein, è ormai nulla. Non ha trovato conferma neppure l’indiscrezione secondo la quale a coprirle sarebbe stata l’Agos Ducato.

Agos Ducato
Agos Ducato ha smentito ogni coinvolgimento nel calcio

La conferma arriva alla nostra testata direttamente da Milano, dal Responsabile Comunicazione Istituzionale e Interna Alessandro Viggiani: “Agos Ducato è una società finanziaria leader nel settore del credito alle famiglie. Eroga infatti credito attraverso differenti linee di prodotto. Non siamo invece assolutamente coinvolti nelle attività connesse alla Gable”. Sfumato anche questo possibile “salvagente”, ecco perché il Messina sarà costretto a richiedere la terza fideiussione in pochi mesi.

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