Il patron del Messina Pietro Lo Monaco ed il direttore sportivo Fabrizio Ferrigno sono già da qualche giorno in Romagna, tra Rimini e Santarcangelo, dove stanno seguendo dal vivo le finali nazionali del campionato Primavera. L’obiettivo osservare giovani di valore ed allacciare contatti con club di primissimo piano.
Lo Monaco, ai microfoni di Rai Sport, non ha nascosto l’opportunità rappresentata dalla manifestazione, proiettandosi già al prossimo campionato: “Solitamente le società di serie B chiedono a quelle di A giocatori per consentirgli di fare le ossa. L‘anno prossimo la Lega Pro unica rappresenterà una B-2 e dunque può essere l‘esperienza giusta per i ragazzi anche in ottica Serie A”. Il massimo dirigente del Messina ha evidenziato anche il gap del nostro movimento rispetto alle realtà sudamericane, che conosce benissimo: “In Sud America elementi classe 1994, ’95 e ’96 fanno i titolari. Noi invece siamo lontani. È una debolezza del nostro calcio, rimarcata dai selezionatori di squadre giovanili. Poi vi sono peraltro grosse difficoltà con le strutture sportive, letteralmente fatiscenti, a tutte le latitudini”.
Ad assicurarsi un posto in semifinale sono state la Lazio, detentrice del titolo, il Torino, la Fiorentina ed il Chievo Verona, club con in quale i dirigenti peloritani hanno già avviato una collaborazione, come testimonia lo sbarco in riva allo Stretto di Pepe e Franco. Già conclusa invece l’avventura dell’Atalanta, finalista della passata edizione, e di Palermo, Roma, vittoriosa ai play-off con l’Inter, e Juventus, eliminata proprio dal Chievo.