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Meo si tinge d’azzurro: “Che soddisfazione l’Under 18. Annata ok, niente rimpianti”

Un tempo da titolare, mentre gli altri due portieri si sono alternati nella ripresa. Federico Meo ha nuovamente indossato l’azzurro, grazie alla seconda apparizione nella Rappresentativa Under 18. “Sono veramente felicissimo, sono stati tre giorni fantastici – ammette l’estremo difensore peloritano, da poco maggiorenne –. Ringrazio il selezionatore Fausto Silipo, lo staff tecnico del Messina e i compagni che mi hanno aiutato a crescere in questi mesi. Dedico la convocazione alla mia famiglia”.

Federico Meo
Federico Meo con la divisa della Rappresentativa LND

Presso il Mancini Park Hotel, storico quartier generale delle selezioni nazionali, che due estati fa ospitò l’amichevole tra il Benevento neopromosso in B e l’ACR di Bertotto, Meo e compagni hanno sfidato l’Under 17 del Frosinone, imponendosi per 3-0: “Il gruppo era completamente diverso rispetto a quello di qualche mese prima. All’epoca avevo incrociato tanti calciatori del nostro girone, nella rappresentativa che interessava il Meridione, mentre questa volta ero l’unico siciliano insieme Luca Attardo, difensore ’99 in forza al Canicattì di Eccellenza”. L’Under 18 azzurra tornerà al lavoro il 21 maggio con un nuovo raduno di preparazione in vista del Torneo “Dossena”, al via l’11 giugno, al quale spera di prendere parte anche Meo.

Che in riva allo Stretto era stato invece costretto a incassare ben quattro reti contro la Palmese: “Sono molto rammaricato per l’ultima partita, per la mia prestazione e per il risultato soprattutto. Brutto prendere due gol in cinque minuti, nel recupero. Ci sono ancora tre gare, non dobbiamo staccare la spina”.

Under 18
L’Under 18 celebra una rete

Quest’anno l’ACR ha ruotato addirittura quattro portieri: i tre ancora in organico e Gagliardini. Meo è il più giovane e le sue 14 presenze gli sono valse anche la convocazione in azzurro: “Sinceramente non le ho contate ma giudico positivamente quest’annata. Dovevo solo far parte della prima squadra, rubando un po’ di spazio ai compagni e qualche consiglio allo staff. È arrivato molto di più, anche se abbiamo cambiato spesso portiere: questo perché nessuno è inferiore agli altri”.

Il giovane portiere giallorosso condivide con tutti la sua soddisfazione: “Con Modica ho un ottimo rapporto. Mi ha fatto esordire e spero di averlo ripagato. Va detto comunque che Venuto, Matinella e La Rosa mi hanno portato in ritiro in estate e gli devo tanto. Sciotto? Ci parlo poco. Vederlo esultare per ogni gol come il primo tifoso è sicuramente positivo. Lamazza invece è uno zio, un fratello maggiore. Sempre presente, il gruppo ha fiducia in lui”.

Meo
Un intervento di Meo (foto Alessandro Denaro)

Anche Prisco e Rinaldi, oltre al preparatore Manganaro, hanno aiutato Meo ad ambientarsi nel nuovo contesto: “Mi trovo benissimo, devo tanto a loro. Dal primo ritiro di Rocca di Caprileone mi hanno sempre aiutato, come se fossero degli over”.

Eppure la ribalta mediatica è arrivata più per la pipì scappata a Prisco che per i risultati: “Non conoscevo il regolamento. Se lo ha fatto c’era un motivo: sta molto attento all’alimentazione e beve molto. Il clima era rigido, non lo ha aiutato e non è riuscita a trattenerla. Pazienza”.

Stilando i personali highlights della stagione, Meo non ha dubbi: “La parata più bella quella con il Portici. Più che altro la più importante, perché ci ha consentito di vincere. La pecca principale sono state invece le prime nove partite: una partenza ad handicap che ci ha tagliato le gambe. Ma non rimpiango nulla, ormai è andata così. Il futuro? Non ne abbiamo parlato. Sono concentrato sul finale di stagione”.

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