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Mazzullo: “A Torrenova un grande gruppo. Vorrei fare un’esperienza al Nord”

Il pivot Alberto Mazzullo è ritornato in serie B mostrando le qualità già espresse negli anni precedenti a Patti. Dopo una stagione faticosa e non senza imprevisti la sua Fidelia Torrenova ha potuto brindare a una salvezza che è un traguardo equiparabile alla conquista di una promozione: “Bisogna mettersi nei panni delle società che hanno affrontato una stagione molto dispendiosa economicamente e caratterizzata da innumerevoli lunghe trasferte. A fine campionato in coincidenza con i playout abbiamo attraversato l’Italia due volte nella stessa settimana. La cosa più bella è stata lo spogliatoio che è sempre rimasto unito, la vera colonna portante della nostra squadra”.

Alberto Mazzullo in azione
Alberto Mazzullo in azione

A livello personale una stagione positiva con un impego medio di 11 minuti nonostante alcuni problemi fisici lo abbiano condizionato: “Mi sono sentito responsabilizzato anche se mi rammarico di non aver potuto dare il cento per cento a causa di infortuni acuitisi tra gennaio e febbraio, poco prima della ripartenza. Venivo da una buona gara a livello personale contro Ragusa, la pausa ha frenato la mia condizione e ho sofferto durante il girone di ritorno. Mi sarebbe piaciuto dare di più e ottenere ancora maggiore minutaggio qualora fossi stato bene fisicamente ma sono consapevole che Gloria ha disputato una stagione strepitosa”. 

Nella fase calda del torneo anche un cambio di allenatore che i giocatori della Fidelia hanno saputo metabolizzare. “All’inizio non eravamo molto lunghi come roster ma nonostante questo l’intensità in allenamento non è mai mancata. Talvolta puoi anche perdere serenità ed è normale per la società guardarsi attorno. Il cambio di guida tecnica è scaturito da questa volontà ma sottolineo come non abbiamo mai perso di vista l’obiettivo finale rappresentato dalla permanenza né ci siamo mai messi in contrapposizione al vecchio allenatore”. 

Mazzullo
Mazzullo conquista un rimbalzo con la maglia dell’Orsa

Questo il pensiero relativo ai due allenatori che si sono succeduti sulla panchina gialloblu: Condello è un tecnico vulcanico ed emotivo mentre Bartocci ha diversificato metodologie di allenamento. È pacato ma grande comunicatore, nei time out trova sempre le parole giuste al momento giusto. La gara con Pavia, fondamentale per difendere il fattore campo nei playout, è stata esemplificativa della forza, grinta e carattere del gruppo”. 

La salvezza è arrivata al termine del primo turno dei playout, anche grazie al vantaggio del fattore campo risultato alla fine determinante: “Con Varese è stata una serie salvezza molto dura. Andare sul punteggio di 2-0 era determinante per noi perché sapevamo che in Lombardia sarebbero state gare difficili. Le recriminazioni maggiori provengono da gara 4 dove abbiamo sprecato un match ball ma in compenso abbiamo dominato la “bella” in casa. Quella sfida la ricordo con piacere, nel primo quarto c’è stato massimo equilibrio poi sono stato chiamato in causa e in quel frangente la squadra ha trovato la forza per scrollarsi di dosso gli avversari”. 

Mazzullo e Di Viccaro
Mazzullo e Di Viccaro

Prima dell’inizio della pandemia Mazzullo aveva sposato il progetto di Barcellona. Esperienza che però non è andata secondo le aspettative: “Lo scorso anno ho avutto una breve parentesi con l’Orsa, che ho preferito rispetto ad alcune richieste provenienti dalla serie B. Mi rimane l’amaro in bocca per l’epilogo in una piazza di grande tradizione e cultura cestistica. Ho deciso di rescindere il contratto a novembre perché la chimica di squadra e le idee chiare sono fondamentali. Devo ringraziare il dirigente Crisafulli, sempre disponibile con me sotto ogni aspetto”.

Il lungo messinese poteva approdare nel club del presidente Spirito con una stagione d’anticipo. La trattativa non si concluse ma l’accordo arrivò qualche mese dopo: “Mi sono sentito col ds di Torrenova Fiasconaro e decisi di provare in gialloblu arrivando lo stesso giorno di coach Tony Trullo. L’ambiente mi è piaciuto subito ma per scelte interne il matrimonio venne rimandato a dopo l’estate”.

Alberto Mazzullo
Alberto Mazzullo gestisce un possesso

Per un lungo diventa importante curare la preparazione sin dai mesi di off season. L’ex Basket School attraversa lo Stretto per portare avanti il programma di lavoro: “Da circa due anni curo la preparazione con l’ausilio di un gruppo di ragazzi a Reggio Calabria guidati dal coach Gaetano Gebbia. Ci sono i fratelli Laganà e Taflaj, è un piacere confrontarsi con cestisti così che puntano a migliorarsi in un ambiente pacato. Bisogna fare sacrifici in considerazione degli allenamenti mattutini ma lo si fa con piacere curando anche la parte atletica e fisica in palestra”.

Un giovane deve prendere spunto da esempi postivi per crescere. Al fianco di uno dei migliori pivot del girone, Mazzullo ha apprezzato tre pari ruolo: “In serie B i pivot di maggiore prospettiva non passano inosservati. Oltre a un superlativo Gloria mi sono piaciuti i due lunghi di Bernareggio, Diuof, che ha un atletismo fuori dalla norma e non è un caso che sia approdato all’Orlandina, e Aromando mentre Chiarastella non ha bisogno di particolari presentazioni”.

Torrenova
Alberto Mazzullo con tre delle divise indossate in carriera

Nonostante la salvezza sia arrivata relativamente presto, Torrenova poteva fare ancora di più. È la sensazione che si respirava all’interno dello spogliatoio: “Eravamo inseriti in un girone difficile ma la nostra qualità era evidente e credo che con qualche successo alla portata come il doppio confronto con Palermo il nostro inserimento in zona playoff sarebbe stato possibile un po’ come successo a Fiorenzuola. Rispetto al Sud ci sono meno corazzate ma nessuna squadra è debole e tutte puntano su organici di spessore che difficilmente presentano panchine corte”.

Nel futuro potrebbe esserci un trasferimento al Nord, una scelta che dovrà però unire sport e studio: “Torrenova, come tutte le squadre di serie B, deve capire su quale budget potrà contare. Personalmente e compatibilmente coi miei impegni di studio mi piacerebbe fare un’esperienza al Nord: ho già sostenuto alcuni provini con società di B e altri li sosterrò nelle prossime settimane. Essendo un classe ’98 sono atteso da un anno importante da senior, per cui vorrei intraprendere un’esperienza significativa senza tralasciare l’università. Se ciò non sarà possibile sicuramente resterò vicino casa principalmente per divertirmi”. 

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