Angelo Massone si è presentato nella maniera più insolita. E’ apparso in video-conferenza, via Skype, collegato direttamente con il presidente dell’ACR Messina Natale Stracuzzi, per esporre il proprio progetto. Un intervento visibile dai saloni del “Franco Scoglio”. L’avvocato a capo della cordata laziale, interessata a rilevare le quote della società giallorossa, ha spiegato la sua posizione in vari passaggi: “L’accordo prevede la chiusura della prima operazione entro il 10 febbraio ed un ingresso a step, a rilevare le quote dal 30% fino all’88%. I documenti sono arrivati solo adesso, ma il presidente Stracuzzi è una persona seria che stimiamo tantissimo. Non posso però dire se si concretizzerà domani, tutto sarà oggetto di un’analisi seria e accurata da parte nostra. Per concludere l’operazione dal punto di vista notarile abbiamo affidato l’incarico all’avvocato Silverio Magno, sarà lui il nostro garante. Per la due diligence, invece, il compito spetterà al prof. Eugenio D’Amico. Quando riusciremo a concludere tutto, Marcel Vulpis terrà i rapporti coi giornalisti. Vogliamo portare imprenditori di successo che vogliano aiutare il Messina calcio, il nostro è un filone internazionale. Abbiamo contattato anche Roberto Saccà del Miami United, che conosce bene il territorio”.
Circa la grossa diffidenza legata alle sue discusse esperienze nel mondo del calcio e per lo striscione affisso dai tifosi allo stadio, Massone ha voluto precisare: “I tifosi del Messina non hanno avuto le informazioni giuste. Tuttavia restano il motore principale nel mondo del calcio. Ho frequentato la curva per 15 anni, comprendo i loro sentimenti e so che vogliono i fatti. A Vicenza ricordo che abbiamo deciso di non entrare per ragioni ambientali, ma chi ha fatto delle azioni di disturbo nei miei confronti è stato messo a posto. Poi siamo stati chiamati a Cesena ed ospitati dal sindaco che ha appurato le garanzie. La situazione debitoria del club era disperata e con serietà abbiamo deciso di non entrare, nonostante cedessero la società a 1 euro. In Romania sono andato a prendere una squadra di Serie A, mi hanno chiesto di risanare i conti economici, ma con l’arresto del sindaco non abbiamo avuto più i finanziamenti. Nonostante ciò dall’ultimo posto abbiamo lottato fino alla fine per salvarci. Nella mia ultima squadra in Romania sono subentrato a mercato chiuso. Prima perdevano le partite 18-0, ma in poco tempo siamo riusciti a perdere in modo dignitoso. Quella squadra non poteva però andare avanti”.
Tornando al Messina ha poi chiarito com’è nata la trattativa: “Siamo arrivati perché degli intermediari ci hanno chiesto di dare una mano. La situazione è ora in stato avanzato. Abbiamo lottato per avere una visione completa della situazione debitoria e patrimoniale dell’ACR Messina. Non cerchiamo avventure, ma vogliamo dare un apporto sotto tutti i punti di vista per cercare di fare il massimo. Oggi è arrivata dal socio di minoranza Pietro Gugliotta la prima documentazione richiesta. Siamo disposti ad accelerare, ma occorre fare un piano di almeno un anno e mezzo, è essenziale per il nostro progetto. I punti fondamentali sono il rilancio del settore giovanile, fare in modo che in tempi brevi il club torni almeno in Serie B e il miglioramento della situazione logistica, vedi i campi di allenamento, perché è impossibile avere uno stadio da 40.000 posti senza copertura. Abbiamo tante idee, anche per i concerti, l’Academy e la realizzazione di una cittadella sportiva”.
Lo scenario attuale è però ben diverso, con una salvezza in Lega Pro da conquistare. “Vogliamo intervenire già per questa sessione di calciomercato. Avevo suggerito un attaccante romeno, che è andato all’Astra Giurgiu, pensavo fosse buono per il Messina, ma la società non aveva la possibilità di tesserarlo. Quanto investiremo? Investiremo i soldi per rilanciare il Messina calcio, preferisco farlo prima di dichiararlo. Ho avuto una splendida impressione da Lucarelli, che è stato anche un grande giocatore. Ho trovato un allenatore molto sicuro del fatto suo, con uno staff assai preparato. E’ un tecnico di altissimo profilo. La squadra è di medio-alto livello, se ci fosse stato Lucarelli dall’inizio del campionato sarebbe in zona playoff”.
Un breve messaggio anche da parte del socio Jacob Golan, apparso al fianco di Massone: “Quando il mio amico Angelo mi ha detto di voler salvare il Messina la cosa mi ha eccitato. Una città come Messina merita la Serie A. Adesso esamineremo tutta la documentazione”.