Il Mur di Bretagne premia un irlandese, Daniel Martin, che, prima fa il vuoto alle proprie spalle, partendo lunghissimo, quanto mancavano 1,2 chilometri alla fine, poi rischia di farsi rimontare clamorosamente. La sesta tappa del 105/o Tour de France di ciclismo premia lui e boccia due big – ma solo parzialmente – come Tom Dumoulin e Romain Bardet, davvero sfortunati ai piedi della salita decisiva, fermati da forature e successivamente non in grado di risalire la china: il francese ha perso 30″, l’olandese ben 52″.
Anche Chris Froome ha pagato qualcosa nel finale, arrivando a 5″ dal gruppetto di Nibali, a sua volta a -3″ dal vincitore. Il belga Greg Van Avermaet ha rischiato il primato, per un attacco di Geraint Thomas, a caccia di abbuoni, ma è riuscito a rimanere in giallo per un altro giorno. Alle spalle di Martin hanno trovato posto nell’ordine un reattivo Latour e l’immarcescibile Valverde che, con il terzo posto, ha guadagnato 4″ di abbuono.
La sesta tappa ha infiammato la corsa che, fin dal chilometro zero, è sempre stata viva, grazie alla fuga di Smith, Pichon, Grellier, Gaudin e Turgis. L’ultimo ad arrendersi è stato proprio Grellier, risucchiato dal gruppo in prossimità del primo assalto al muro di Bretagne, a una ventina di chilometri dalla fine. Brivido ai -100 chilometri, quando si è creato un ventaglio che ha sorpreso Nibali, Quintana e Zakarin; il russo già il giorno prima aveva perso secondi. I tre sono stati costretti a inseguire e a recuperare circa mezzo minuto dai concorrenti. Un presagio di quanto sarebbe accaduto in prossimità dell’epilogo di tappa.
Non sono arrivati segnali positivi per lo “squalo dello Stretto”, che già si era trovato quasi solo nella cronosquadre, dal momento che il grosso della ‘sua’ Bahrain-Merida si era staccata dal plotoncino. Nella salita decisiva ha dovuto fare da sè, affiancato solo da Haussler e Colbrelli, mentre gli altri gregari erano rimasti nel gruppetto di Roglic, a circa 1’30” dalla vetta della corsa. Ora si disputerà la settima tappa, da Fourgeres a Chartres: è la più lunga della Grande boucle, con i suoi 231 chilometri. Percorso per velocisti, facendo sempre attenzione ai ventagli. Domenica spettacolo sul tracciato della Roubaix, altro spartiacque verso Parigi che, però, ancora è molto lontana.
– Ordine d’arrivo della sesta tappa, da Brest al Mur de Bretagne, lunga 181 chilometri:
1. Daniel Martin (Irl) in 04h13’43” (+10″ abbuono)
2. Pierre Roger Latour (Fra) a 00’01” (+6″ abbuono)
3. Alejandro Valverde (Spa) a 00’03” (+4″ abbuono)
4. Julian Alaphilippe (Fra) s.t.
5. Rafal Majka (Pol) s.t.
11. Richie Porte (Aus) s.t.
12. Greg Van Avermaet (Bel) s.t.
14. Vincenzo Nibali (Ita) s.t.
18. Chris Froome (Gbr) a 00’08” 46. Tom Dumoulin (Ola) a 00’53”.
– Classifica generale del Tour de France, giunto alla edizione numero 105:
1. Greg Van Avermaet (Bel) in 22h35’46”
2. Geraint Thomas (Gbr) a 00’03”
3. Tejay Van Garderen (Usa) a 00’05”
4. Julian Alaphilippe (Fra) a 00’06”
5. Philippe Gilbert (Bel) a 00’12”
8. Alejandro Valverde (Spa) a 00’51”
11. Richie Porte (Aus) a 00’53”
14. Chris Froome (Gbr) a 01’02”
15. Tom Dumoulin (Ola) a 01’03”
17. Vincenzo Nibali (Ita) a 01’08”