Sui titoli di coda il Messina ha conservato l’imbattibilità stagionale del “Franco Scoglio” ma è evidente che c’è tanto da lavorare. Sasà Marra cerca di guardare alla metà mezza piena del bicchiere: “Era difficile sfondare, si difendevano con ordine. Siamo riusciti a tenergli testa e nella ripresa abbiamo avuto in mano il pallino del gioco, gestendo il possesso. Cambiando la fascia di competenza a Foresta, abbiamo bloccato le loro fonti di gioco. Nel primo tempo ci avevano fatto girare tanto, anche se non avevamo mai rischiato eccessivamente”.
L’1-1 è stato firmato in extremis da un calciatore finito un po’ troppo presto sul banco degli imputati: “Madonia è un giocatore che ha dovuto subire tante critiche. Come me, è arrivato soltanto una settimana prima dell’inizio del campionato ed è sceso subito in campo, pur non avendo tanti minuti nelle gambe. Va apprezzato, perché altri avrebbero fatto un passo indietro. Ha mostrato attaccamento e si è riscattato con gli interessi”.
Le assenze di quattro potenziali titolari e soprattutto la mancanza di alternative in difesa e in attacco hanno convinto il tecnico a mettere da parte il 4-3-3 su cui era stato costruito l’ACR di Bertotto. Il 3-5-2 ha funzionato a corrente alternata, anche se si è andati sotto soltanto per un’ingenuità: “Eravamo un po’ contratti. Abbiamo cambiato modulo e inevitabilmente è mancato qualche sincronismo. Abbiamo subito gol su rigore e concesso soltanto un’altra azione, sfociata nella traversa di Abate. Motivo per il quale riproporrei tutte le scelte effettuate nel corso della partita”.
I fischi finali non sono certo il massimo per l’autostima di un gruppo in ricostruzione, dopo il cambio di panchina in extremis e un’estate travagliata, con un mercato completato soltanto alla vigilia della gara, con l’arrivo di Mancini, peraltro ancora in ritardo di condizione: “Credo che la mia squadra vada contestata per la sconfitta di Reggio Calabria, non per quest’ultima prova. I tifosi sono arrabbiati e io posso soltanto garantirgli che continueremo con questo impegno e applicazione. Non comprendo però chi sminuisce la qualità del Francavilla. Questa è una delle migliori squadre del campionato, che punta alle prime posizioni, bisogna tenere conto delle qualità dell’avversario”.
Marra conosceva bene l’autore della rete ospite, che aveva allenato ad Avellino e che non a caso ha raggiunto quota 13 un anno fa a Caserta: “Quando ho visto la palla in area ero certo che De Angelis avrebbe cercato il contatto e il rigore. C’è stata soprattutto la bravura sua e un po’ d’irruenza di Ionut nel provare a recuperare la sfera. Peccato”.
Una sconfitta di rigore sarebbe stata probabilmente una punizione eccessiva, anche se non è stato certo un ACR brillante: “Sarebbe stato un peccato, perché nel primo tempo siamo stati attenti e poi abbiamo cercato di premere dopo l’intervallo. Lo spirito è quello giusto e mi soddisfa. Ora cercheremo di recuperare forze, energie e lucidità. Saremo di scena su un campo difficile, contro un’altra big”.