Il campionato di serie D è fermo per un’emergenza sanitaria senza precedenti, che ha già originato 2500 decessi in Italia. Il Fc Messina ha posticipato ancora la ripresa degli allenamenti, che a questo punto slitta ad aprile, se non ancora oltre.
Giuffrida e compagni proseguono quindi la preparazione individualmente, aggiornandosi con i compagni in video-chat. Lo conferma il portiere Francesco Marone. Ci sentiamo quotidianamente in video-chiamata con gli altri portieri e il preparatore Marco Mazzola, che ci impone grande professionalità nello svolgimento degli esercizi e ci detta anche la consueta dieta alimentare”.
L’estremo difensore è rientrato nella sua Campania, in provincia di Salerno: “Sono a Cetara. Ovviamente non è lo stesso stare a casa e non sul campo di calcio. Almeno ci godiamo famiglia e fidanzata”. Il momento è molto delicato per tutto il Paese: “Spero che ne usciremo vincitori ancora una volta. Non mi era mai capitato di vivere una situazione simile. Dobbiamo restare tutti uniti, come una squadra sul campo, per ripartire poi più forti di prima”.
Marone però intravede una luce in fondo al tunnel: “Sono fiducioso. Penso che torneremo a giocare presto. Ci sentiamo con tutti i compagni, anche dodici o tredici persone in contemporanea. Alcuni sono a Messina, altri fuori sede. Gli stranieri sono con il vice allenatore Cesar Grabinski a Rometta”.
Il bilancio, personale di squadra, è sicuramente positivo: “Come gruppo cerchiamo di migliorarci sempre. Il terzo posto è a un punto, speriamo di conquistarlo presto. Sono contento e spero di continuare così. Ho trovato uno spogliatoio fantastico, unito, fin dai primi giorni. Mi sono inserito alla grande, ancora meglio di Portici”.
Con la formazione napoletana, adesso un po’ in difficoltà dopo i play-off del passato torneo, erano arrivate le prime 35 apparizioni in serie D: “Sono stati inseriti nel girone G, che è molto tecnico, e stanno incontrando qualche difficoltà in più, ma spero si possano salvare senza play-out. Anche la Paganese in C è stata una bella esperienza, formativa. Sento ancora qualche compagno”.
Il portiere del Fc Messina assicura che il feeling con i compagni di reparto è immutato, anche se Aiello ha trovato meno spazio negli ultimi mesi: “Per me era un gruppo totalmente nuovo, ma mi hanno stupito tutti per applicazione. Con i ragazzi ci confrontiamo, siamo uniti, e al di là della retorica non c’è un titolare”.
Ad aiutare Marone anche la terza retroguardia meno battuta del girone, dopo quelle di Savoia e Palermo: “In difesa abbiamo risposto bene a squalifiche e infortuni e poi c’è Domenico Marchetti, che ha giocato anche con una spalla lussata. Un vero leader. Dobbiamo riconquistare il calcio che conta per Messina e con questo gruppo è possibile”.
Tra le poche note stonate c’è il rendimento del reparto avanzato, con una sola rete realizzata nelle ultime cinque trasferte. Pesano le assenze di Aladje e Carbonaro? “Anche senza di loro abbiamo fatto bene e si fanno trovare tutti pronti, anche i più giovani. Lo 0-0 di Acireale, su un campo molto ostico, vale tanto. Peccato piuttosto per le occasioni sprecate anche lì”.
Sono finalmente in aumento le presenze allo stadio. Marone è ovviamente soddisfatto per l’apporto del gruppo organizzato che ha recentemente sposato la causa: “Fa soltanto piacere. Il tifo è il nostro dodicesimo uomo, speriamo di dargli soddisfazioni”. L’attuale incertezza non ha consentito di pianificare il possibile futuro: “Non abbiamo ancora discusso della prossima stagione. La priorità adesso è la salute di tutti, poi penseremo a concludere il campionato”.