Il direttore generale del Marina di Ragusa, Nunzio Calogero, ha rassegnato le sue dimissioni alla vigilia delle ultime due gare delle stagione contro Acr Messina e Rende, nelle quali si deciderà il destino degli iblei, attualmente penultimi in classifica e alle prese con diversi casi di positività al Covid. “Come nelle favole, e in genere penso anche nella vita, a tutto c’è un inizio ed a tutto c’è una fine. Troppo semplice ed entusiasmante vivere esclusivamente di inizi. Il mio è stato un cammino lungo, arduo, impegnativo sotto tutti gli aspetti, a tratti estenuante e forse troppo coinvolgente e sacrificante perché in questi anni ho sempre posto il Marina e le mie responsabilità da dirigente sopra qualsiasi cosa” si apre così la lunga lettera aperta di Calogero su Facebook.
Poi il passaggio chiave: “Premesso che la mia decisione di lasciare a fine stagione è maturata già qualche mese fa per diverse dinamiche che esporrò più avanti, se è vero che nelle favole c’è sempre un lieto fine, nella mia di esperienza purtroppo sono costretto e devo abbandonare in un periodo non troppo positivo, anzi direi “positivo” per taluni aspetti, perché il mio isolamento domiciliare imposto dal contagio al maledetto Covid-19, non mi permette di essere vicino, di capire, di rapportarmi e di conseguenza di proporre e supportare le decisioni del caso che necessitano di responsabilità, lucidità e prese di posizione, e chi mi conosce sa bene che questo mi rende inerme e mi fa star male perché sono stato abituato, soprattutto nei momenti difficili, a metterci la faccia e a prendermi le responsabilità per tutto e tutti, sempre”.
Calogero fa infine riferimento al processo che vedrà imputate, tra le altre, Troina, Licata, Acireale e Rotonda: “Peraltro, inutile girarci attorno, l’obbiettivo prefissato ad inizio stagione, per i motivi vari e giudiziari noti, anche quando non si riuscisse a raggiungerlo sul campo, cosa che spero e della quale sono fiducioso, con molta probabilità si raggiungerà in tribunale l’8 luglio, dove la lealtà, l’onestà, la correttezza e la nostra serietà, valori che ci hanno sempre contraddistinto, saranno premiati a discapito della disonestà e dello schifoso modo di interpretare calcio da parte di altri addetti”.