Massimo Marianella è tra i telecronisti simbolo di Sky. Dopo la Serie A, commentata dai primi posticipi di Telepiù, oggi Premier League e coppe europee, raccontate con un inconfondibile stile, sono il suo pane quotidiano, fino agli ultimi Europei. Oltre al calcio, segue anche tennis, basket e football americano. A Reggio Calabria, per “Calciomercato-L’Originale”, ha riscoperto il calore del Meridione: “Bellissimo essere al Sud Italia, per la gente e tutto il resto, mancavo da queste parti da tantissimo tempo”.
Tra i temi più gettonati dell’estate la deludente avventura dell’Italia in terra tedesca. Un’eliminazione amara agli ottavi contro la Svizzera per la quale il giornalista romano, analizzando il lavoro di Spalletti, fornisce questa chiave di lettura: “L’Italia non è andata bene, ha deluso, mi aspettavo molto di più. C’è stata una buona reazione in una partita, forse abbiamo scoperto che era troppo facile battere l’Albania, ma per il resto si è cambiato troppo, troppe formazioni diverse e abbiamo pagato un prezzo caro ad un momento difficile. Dopo le mancate qualificazioni al Mondiale qui c’era più entusiasmo, ma anche un ct nuovo che è un grande allenatore ma non è totalmente un ct. Sono due mestieri diversi, diamogli il tempo, però adesso dopo le delusioni mondiali e questa dell’Europeo, che è stata davvero grande, bisogna portare risultati concreti”.
Come si può rilanciare il calcio italiano? Marianella non vede proprio tutto nero e sottolinea anzi il recente percorso delle squadre italiane nelle ultime due annate in ambito europeo: “Serve un pò di entusiasmo, non dimentichiamoci che nelle coppe europee le squadre italiane hanno fatto bene, con tre finali (Inter, Roma e Fiorentina) nel 2022/23 e due la scorsa stagione, con l’Atalanta che vince l’Europa League e la Fiorentina battuta in Conference. Cinque finaliste italiane su sei vogliono dire che il nostro calcio è già cresciuto e sta ritornando non totalmente a quello che era, ma sta crescendo a livello di squadre”.
Invocando un maggior impiego dei giovani sottolinea tuttavia una grave lacuna del nostro calcio: “Non vorrei essere banale e parlare di vivai e del bisogno di curare i giovani, ma aiuterebbe un po’ più di coraggio nello schierare i giovani. Lo dico contro il mercato, anziché andare dietro a x o y fammi vedere chi c’è dietro, in panchina o nel settore giovanile e magari lo si valorizza. Se proprio non va benissimo c’è la finestra di gennaio, dove noi torneremo con Calciomercato-L’Originale e allora magari si possono comprare uno o due calciatori per rimediare. Se il pensiero è sempre che sia un rischio far giocare un giovane si ritardano i tempi del ritorno della nostra Nazionale”.
Marianella, che il prossimo 14 agosto commenterà a Varsavia la gara di Supercoppa Europea tra Atalanta e Real Madrid, si sofferma infine sulla sua telecronaca più bella di una carriera lunga ed esaltante: “Spero possa essere la prossima (sorride, ndr). Tecnicamente, analizzando aspetti dei quali mi accorgo solo io come le pause e i tempi, è stata la finale di Champions League a Lisbona tra Real Madrid e Atletico Madrid del 2014 (vinta dai blancos ai supplementari per 4-1 dopo l’incredibile pareggio al 93′ di Sergio Ramos, ndr), perché è quella riuscita meglio. Nel mio cuore le porto tutte, specie le mie 15 finali di Champions League (tra queste Milan-Liverpool 2-1 del 2007 e Inter-Bayern Monaco 2-0 del 2010, ndr). L’Europeo, inoltre, è andato bene per noi, per Sky e per me, Inghilterra-Olanda è stata una bellissima semifinale”.