A distanza di quasi un mese il Fc Messina è tornato ad allenarsi in riva allo Stretto. Nel mezzo la positiva parentesi laziale. A tracciare un primo bilancio è il centrocampista Alessandro Marchetti, uno dei tanti riconfermati: “Stiamo lavorando bene ed è stata una buona scelta partire col pre-ritiro di Messina perché siamo arrivati a Fiuggi già pronti dopo una lunga pausa forzata di cinque mesi. Le amichevoli poi ci hanno permesso di mettere minuti nelle gambe e trovare i meccanismi giusti con i nuovi compagni”.
La speranza di società e staff tecnico è che le diciassette conferme possano scongiurare una partenza ad handicap come quella che caratterizzò lo scorso torneo: “Ci conosciamo in tanti in questo gruppo già dallo scorso anno. Non so se questo è un vantaggio ma di certo i meccanismi tra noi sono più facili da trovare in campo e anche un vantaggio per i nuovi che trovano un grande gruppo che li accoglie al meglio. Questo fatto lo sfrutteremo a dovere in campionato, anche se con le parole non si vince ma bisogna dimostrare il tutto con i fatti”.
Dal mercato sono arrivate importanti novità, principalmente tra gli under, mentre tra gli over c’è grande attesa per l’impatto di Palma in mezzo al campo: “Il lavoro fatto dalla società è stato ottimo in sede di mercato. Garetto e Ricossa sono due ottimi prospetti dal grande valore. Barnofsky non lo conosciamo certo noi come potenziale perché ha giocato nel Gozzano in Lega Pro e nel Carpi in serie B. Le qualità le abbiamo noi ma anche i nuovi arrivati, ci adeguiamo alle new-entry che la società sta portando a Messina e di questo siamo contenti”.
La presenza di ben undici stranieri non rappresenta un problema secondo Marchetti: “Sono sincero, sembra un’ovvietà ma siamo tranquilli nel rapportarci coi tanti stranieri perché già in organico abbiamo Coria, Dambros e Gnicewicz. Con i gesti e la lingua ci capiamo al volo, il nostro gruppo accoglie al meglio i bravi ragazzi e siamo disponibili a integrare tutti, anche chi ha difficoltà di linguaggio”.
Nonostante l’assenza di big come Bari e Palermo il torneo si annuncia come sempre ricco di insidie e avversarie: “A mio avviso il nostro è il girone più difficile di serie D in Italia. Tante squadre stanno facendo ottime squadre, come Acireale, Licata e Acr Messina, che hanno effettuato buoni acquisti. Sulla carta tutti possono lottare per il vertice ma il girone è veramente difficile e poi è il campo che deve confermare i buoni propositi di tutte le competitor”.
L’incognita del Covid, che a marzo ha portato alla sospensione definitiva dei tornei, torna a incombere sul calcio dilettantistico: “La paura purtroppo sta tornando, chi di dovere deve trovare assolutamente una soluzione perché il calcio è il nostro lavoro e viviamo di questo. Spero che i contagi diminuiscano e di poter tornare a lavorare tranquillamente, con una soluzione valida e preferibile alla quarantena di quattordici giorni. Penso ad esempio a Marina di Ragusa o Sant’Agata, che hanno avuto atleti positivi in organico. Questo condiziona la preparazione e infligge danni economici gravi alle società. Spero che la situazione si normalizzi e il campionato parta regolarmente”.