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Messina

Marchetti: “A Messina l’esperienza più bella. Mi pesò non tornare a Livorno”

Il difensore del Fc Messina Alessandro Marchetti è intervenuto nel corso della trasmissione “Football Italia Moments”. Riportiamo le dichiarazioni più significative.

Alessandro Marchetti
Alessandro Marchetti ha firmato la terza rete con il Biancavilla (foto Giovanni Chillemi)

La sospensione. “Anche la disputa dei soli playoff metteva in pericolo la salute pubblica, per cui fermare la D a mio avviso è stata la decisione giusta”.

La riforma. “Ogni anno si parla di modifiche al format ma poi non è mai stato cambiato granché. Spero che quest’anno invece i cambiamenti siano sostanziali”.

Il Fc. “Volevo da tempo fare un’esperienza al Sud. Qualche tempo fa avevo rifiutato Gela per motivi personali e posso dire che Messina è stata l’esperienza più bella in dodici anni di carriera, sia per la piazza che per le persone che ho trovato. È un progetto importante che non mi sono fatto sfuggire, fidandomi di volti conosciuti, come Ferrante, Morello e Costantino. Già l’anno scorso con la Recanatese avevo affrontato da avversario Domenico Marchetti”.

Alessandro Marchetti
Alessandro Marchetti effettua una rimessa laterale (foto Giovanni Chillemi)

Società e tifosi. “Ci ha trasmesso tranquillità, dandoci le dovute garanzie e rispettando gli impegni assunti. L’aiuto dei Testi Fracidi è arrivato soltanto nell’ultima settimana, quella della trasferta di Acireale, ma è stato bellissimo perché li abbiamo avuti sempre con noi”.

L’Acr. “Aspettavamo il derby. Il tifo ci avrebbe spinto a dare il massimo ma pur essendo una gara molto sentita avremmo messo in campo lo stesso impegno che mettiamo ogni domenica”.

La svolta. “Sono arrivato qualche giorno dopo rispetto al resto del gruppo, ma ci ho messo pochissimo ad ambientarmi perché lo spogliatoio era sano. Dopo la vittoria esterna di Troina abbiamo cantato tutti: ci ha dato la consapevolezza di essere una squadra forte”.

Alessandro Marchetti
Per Alessandro Marchetti 25 presenze e due reti (foto Familiari)

Il Palermo. “Offrire in casa loro quella prestazione di squadra, davanti a 22mila persone, e poi non raccogliere nulla ci ha fatto male. Avrei preferito non essere sceso in campo e perdere 4-0 invece che 2-0 in quel modo, ma quella gara ci ha dato la convinzione di essere un ottimo gruppo”.

La difesa. “Abbiamo avuto tre centrali uno più forte dell’altro: Quitadamo è molto tecnico e può cambiare tutti i ruoli, è un po’ sacrificato. Domenico Marchetti è il leader, Fissore è il classico marcatore, sai che se devi andare a fare una guerra il primo giocatore a cui ti affidi è lui”.

Marchetti
I due Marchetti, Alessandro e Domenico, da avversari in Campobasso-Recanatese a compagni

Gli under. “I giovani sono stati l’arma in più, bravi ragazzi che hanno dato tutto in campo, sia chi ha giocato con maggiore continuità che chi lo ha fatto meno. Sono sfrontati e ci hanno aiutato molto. Devono sacrificarsi però per andare ancora avanti”.

Il calcio. “È la mia vita. Rappresenta il sogno cullato da bambino e fortunatamente trasformato in lavoro. Sono felice di quello che ho costruito”.

L’estero. “La mia esperienza più bella è stata quella in Bulgaria, perché mi ha fatto crescere sia come uomo che come calciatore, permettendomi un vero cambio di passo”.

Carbonaro
Paolo Carbonaro ha firmato 13 reti in stagione (foto Familiari)

I compagni più forti. “A Messina Paolo Carbonaro, in carriera Davide Borrelli, con cui ho giocato a Recanati: ha una classe sopraffina ed è un ragazzo perbene”.

Il Livorno. “Ho un po’ di dispiacere per non essere mai riuscito a giocare con la prima squadra del Livorno, la formazione della mia città. Ho fatto tutto il settore giovanile ma poi le strade si sono divise e non bene. Quattro anni fa in serie D, dopo l’esperienza col Tuttocuoio, sono andato a fare dei colloqui con la società tramite Igor Protti, ma non si è trovato l’accordo. Evidentemente era destino”.

Marchetti
Alessandro Marchetti celebra una delle sue due reti stagionali (foto Giovanni Chillemi)

Il presidente.Arena è un pazzo, positivamente parlando. Ormai il presidente per natura un gradino sopra gli altri e molto distanziato dalle squadre. Lui è l’opposto: è sempre con noi, il sabato mattina calcia i rigori nella rifinitura”.

Ferrante. “I suoi suggerimenti cerco di recepirli al meglio, perché provengono da un grande del nostro calcio. È la dimostrazione della qualità della nostra dirigenza”.

Il 2020-2021. “Il mio sogno sarebbe quello di ripartire con lo stesso gruppo di quest’anno e portare Messina a vincere il campionato. L’obiettivo è sempre puntare in alto”.

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