“Manuel è un ragazzo eccezionale, caparbio e orgoglioso, ha cominciato a giocare a calcio per divertirsi con i suoi amici. Prima la voglia di stare insieme agli altri, sentirsi una persona normale, adesso, la convocazione con la Nazionale Italiana Fssi. Un premio al suo grande cuore, alla determinazione”. Manuel Calabrò, 25 anni per 180 cm, soffre di “ipocusia”, ovvero: è sordo dalla nascita e parla grazie ad una lunga riabilitazione compiuta in una struttura specializzata in Lombardia.
Papà Tindaro è molto fiero del suo ragazzo, ne parla con grande ammirazione: “Viviamo a Rodì Milici, un piccolo centro di 2000 anime, nella parte tirrenica della provincia di Messina. Manuel ha sempre voluto giocare qua (la squadra locale è in prima categoria, ndc), perché qua ci sono i suoi amici. Ha il fiuto del gol, negli ultimi due anni ha messo a segno oltre 40 reti e per questo gli sono arrivate diverse richieste dalle categorie più importanti, ma è molto legato al suo paese, al suo mondo, per lui è una questione esistenziale”.
Manuel Calabrò, dopo essere tornato in Sicilia da Milano con la famiglia nel 2014 a 18 anni, si dilettava a giocare nel calcio a 5, capocannoniere in serie D con 35 reti, quando Filippo Campisi lo chiamò per allenarlo e schierarlo nel Rodì che allora disputava il torneo di seconda categoria. “All’inizio eravamo scettici, avevamo qualche timore – commenta ancora il padre – ma una volta che lo abbiamo visto in campo, come si muoveva e come dialogava con i compagni di squadra, non abbiamo avuto più dubbi. Il calcio è di tutti e per tutti, perché parla una lingua che non ha bisogno di essere ascoltata: il pallone è solidarietà, amicizia, spensieratezza. Con i suoi gol quell’anno abbiamo vinto il campionato”.
Manuel è stato convocato dal selezionatore azzurro Igor Trocchia a Sassuolo dal 2 al 4 dicembre per il prossimo raduno della Nazionale in vista delle gare di qualificazione alle Deaflympics 2022, le Olimpiadi per atleti sordi che si svolgeranno dal 1 al 15 maggio 2022 a Caxias do Sul, in Brasile.
“Punto a fare bene. So che ci saranno colleghi molto forti, ma questo è uno stimolo in più. Ovviamente sono molto contento della convocazione – ammette candidamente Manuel – una esperienza che sarà importante per il mio bagaglio culturale e sportivo. Sono pronto a dimostrare tutto il mio valore, l’obiettivo è salire sull’aereo che porta in Brasile e per avere il biglietto c’è una sola cosa da fare: il gol”. E Manuel sa bene come si fa.