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Messina

Mannino ha chiesto al Comune la concessione trentennale gratuita degli impianti

Il presidente del Messina Pietro Sciotto ha inviato al Comune una nota in cui ha analizzato nel dettaglio la proposta dell’imprenditore palermitano Fabrizio Mannino, formalizzata al sindaco Federico Basile lo scorso 26 maggio. Come avevamo già riferito nei giorni scorsi, il potenziale acquirente del club chiede una concessione pluriennale degli stadi “Franco Scoglio” e “Giovanni Celeste”, fin qui mai ottenuta dalle proprietà succedutesi alla guida di Acr e Fc Messina negli ultimi venticinque anni, e anche del PalaRescifina.

Fabrizio Mannino
L’imprenditore palermitano Fabrizio Mannino (foto Gazzetta del Sud)

Giova ricordare che le due società che hanno provato ad ottenere un accordo di tale natura sono state poi coinvolte in lunghissimi iter legali: prima è toccato alla famiglia Franza, a margine delle storiche e indimenticabili stagioni in serie A, poi al presidente del “nuovo” Fc Rocco Arena, il cui club è tuttora in attesa di un’ulteriore pronuncia da parte della magistratura amministrativa. I principali contenuti della nota indirizzata a Palazzo Zanca da Pietro Sciotto sono stati svelati dal portale “Messinanelpallone”.

Si apprende che Mannino, a fronte dell’impegno a rilevare le quote del Messina, chiede che “il Comune di Messina si impegni formalmente a garantire la concessione gratuita trentennale per le infrastrutture strategiche per potere sviluppare un progetto sportivo ambizioso che vengono identificate nello Stadio San Filippo, con tutte le pertinenze relative, il Palazzetto dello Sport in area San Filippo, con tutte le pertinenze relative, lo Stadio Celeste con tutte le pertinenze relative”. 

Giovanni Celeste
Il manto erboso dello stadio “Giovanni Celeste” nel febbraio 2021

“In proposito si specifica che tutti e tre gli impianti sportivi individuati dovranno essere agibili per la massima capienza dei posti di ciascuna struttura, e che gli eventuali lavori siano posti a carico dell’Ente Proprietario (tra gli altri, e senza che ciò costituisca un elenco esaustivo, video sorveglianza, tornelli, connettività, manto erboso, illuminazione, efficientamento energetico, revisione impiantistica generale, sicurezza e tutte le opere necessarie al fine di ottenere l’agibilità delle strutture sempre nella massima capienza)”. 

Gli aspetti infrastrutturali – chiarisce ancora Sciotto nella nota – non possono essere inseriti nella trattativa “perché assolutamente fuori dal controllo della società Acr Messina”. Effettivamente una simile concessione può essere prevista soltanto da un bando pubblico (è quanto avvenuto con l’offerta presentata dal Fc 2.0 di Rocco Arena) o da una delibera di Giunta che probabilmente dovrebbe anche passare dall’esame del consiglio comunale (è quanto accadde con il project financing avanzato dalla famiglia Franza negli anni della serie A).

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