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Mannino chiede garanzie sui debiti, Sciotto attende l’offerta: “Troppo tempo perso”

Da un mese e mezzo il futuro del Messina è letteralmente “sospeso”. Un’altra giornata è trascorsa invano, in attesa delle sospirate novità che ancora non si concretizzano. Nel lunedì in cui era annunciata una proposta d’acquisto da parte dell’investitore torinese Fabrizio Mannino si è registrato soltanto un nuovo contatto tra i rispettivi consulenti, l’ennesimo di una lunga serie.

Fabrizio Mannino
L’investitore torinese Fabrizio Mannino (foto Paolo Furrer)

La miracolosa salvezza conquistata in extremis contro la Gelbison doveva essere il preludio ad un futuro differente ma il presidente Pietro Sciotto ha subito ribadito la voglia di disimpegnarsi, già manifestata a più riprese nel corso della sua gestione, caratterizzata da una promozione, due sofferte salvezze in C e una lunghissima serie di cambi di rotta, dirigenziali e tecnici, con tanti errori commessi in sede di mercato e dispendiose campagne acquisti invernali, che hanno perlomeno sempre cambiato la storia dei campionati disputati sia in D che in C, con rimonte a tratti esaltanti.

Una volta superato il grande ostacolo dell’iscrizione, con un nuovo sforzo economico costato oltre un milione di euro all’attuale proprietà, era necessario arrivare subito al punto, ma altre due settimane sono trascorse. In giornata, come detto, la telefonata tra Antonio Morgante, già consulente amministrativo del Fc Messina dei Franza e adesso al fianco di Mannino, e Giovanni Giliberto, il consulente fiscale di fiducia di Sciotto, con lui fin dal 26 luglio 2017, il giorno in cui nacque il “nuovo” Acr dopo l’inopinata fine del club gestito da Stracuzzi e Proto.

Curva Sud
Lo striscione contro la proprietà in Curva Sud (foto Paolo Furrer)

Morgante, che sabato aveva preannunciato la “formulazione di una proposta d’accordo da presentare lunedì alla proprietà dell’Acr”, si mostra fiducioso: “Nelle prossime ore dovremmo ottenere l’aggiornamento richiesto”. I potenziali acquirenti avrebbero chiesto lumi sulle voci di bilancio saldate lo scorso 20 giugno in sede d’iscrizione. Il nodo che spaventa Mannino sono i potenziali debiti che potrebbero emergere in corso d’opera, dopo il cambio di proprietà, intaccando anche il futuro budget, con tutte le conseguenze del caso. Da qui la richiesta di garanzie in merito.

Dovere deontologico ci impone di evidenziare che in questi sette anni di gestione i potenziali acquirenti hanno spesso contestato la completezza dei documenti contabili loro sottoposti. Una tesi non condivisa da Sciotto: Abbiamo trasmesso tutto e superato l’ostacolo dell’iscrizione, attendo soltanto la loro offertaLi ho invitati a visionare di persona i documenti. Avremmo dovuto sederci già il 21 giugno, si continua a perdere tempo e non a caso avevo deciso di chiudere bruscamente la questione con una nota stampa”.

Coop
Pietro Sciotto in posa con la maglia del Messina griffata Coop

Doveva essere la parola fine, ma poi l’attuale presidente ha riaperto alla controparte. Perché questo ripensamento, che mina anche la credibilità del club? “Mi hanno girato le foto dell’incontro tra Mannino e il tifo organizzato e sono stato nuovamente inondato di improperi. Avevo deciso di muovermi autonomamente, designando dg, ds e allenatore, ma mi chiedo che senso abbia ripartire da queste basi se vengo perennemente contestato e la piazza vuole soltanto un mio passo indietro”. 

L’impasse insomma non si sblocca e Sciotto non nasconde l’incertezza: “Se dovessi proseguire la mia pianificazione senza prima attendere un’offerta di Mannino verrei contestato doppiamente. Dico soltanto che da metà maggio ad oggi l’ho incontrato di sfuggita soltanto due volte mentre lui è stato cinque volte dal sindaco”. 

Fabrizio Mannino
Fabrizio Mannino travolto dall’entusiasmo dei tifosi (foto Paolo Furrer)

Il proprietario dell’Acr avanza un’ultima proposta ai potenziali acquirenti, facendo riferimento al contratto preliminare che fu già abbozzato dalle parti: “Mi ero detto disponibile a coprire tutti i debiti pregressi in cambio di un’adeguata buonuscita, che mi avrebbero potuto versare in due tranche, la prima alla stipula dal notaio, con garanzie bancarie sulla successiva, anche perché dovranno poi sostituire la fideiussione presentata in Lega”.

Il tutto finì poi nel dimenticatoio, tra la discutibile diffusione di un audio di quella conversazione privata e la conferenza stampa convocata da Mannino al Royal: “Tre settimane fa la trattativa si è arenata perché bisognava versare più di un milione per l’iscrizione. Adesso che Covisoc e Figc hanno certificato che siamo in regola ritengo che il discorso potrebbe riaprirsi. Ma non possiamo perdere altro tempo. Ad agosto partiremo ad handicap e ancora una volta tutte le colpe saranno di Sciotto. Non ci sto più”. 

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