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Manitta: “Lucarelli ha carattere. E’ serio e sincero, nel calcio non sempre paga”

Da Sasà Marra a Cristiano Lucarelli. E’ il passaggio di consegne che ha caratterizzato gli ultimi giorni di un Messina alla ricerca alla svolta. L’ex portiere giallorosso Emanuele Manitta, oggi insegnante di educazione fisica, è affettivamente legato ad entrambi. Se quella a Messina è stata l’esperienza più duratura della sua carriera (otto campionati, giocati in diversi periodi), a Lecce e a Livorno ha avuto l’opportunità di misurarsi in Serie A. Piazze calde che gli hanno lasciato il segno anche per i rapporti umani instaurati a quei tempi.

Emanuele Manitta ai tempi del Messina
Emanuele Manitta da portiere del Messina

In riva allo Stretto ha vissuto tanti momenti indimenticabili, vincendo anche due campionati. La promozione in C1, conquistata a suon di record nella stagione 1999-2000, l’ha condivisa proprio con Sasà Marra e Enrico Buonocore ed in quel torneo si tolse anche lo sfizio di andare in gol a Castrovillari: “Fu un bel momento. Non capita a tanti portieri di segnare una rete, sono situazioni quasi uniche nel calcio, possibili da vedere una volta ogni tanto”.

Sulla conclusione dell’avventura in panchina dei suoi ex compagni Manitta preferisce comunque non commentare: “Non ho seguito da vicino le ultime vicende del Messina e dunque potrei dire soltanto delle inesattezze. Nel calcio, però, sono sempre i risultati a determinare tutto, indipendentemente se la situazione societaria o ambientale è ideale o meno per potersi esprimere”.

Salvatore Fazzio
L’ex portiere giallorosso Emanuele Manitta, uno dei tanti “pupilli” di Fazzio

Ricordi e raffronti. Ecco il Manitta-pensiero, in particolare sull’attuale tecnico del Messina: “Ho giocato sia con Marra e Buonocore che con Lucarelli e Conticchio, conservando ricordi ottimi di entrambe le coppie. Personaggi diversi, con profili differenti, però tutti con una grande passione per il calcio. Inoltre avevano nelle loro corde di diventare allenatori una volta appese le scarpe al chiodo. Lucarelli, oltre che per essere stato un grande giocatore, lo ricordo come una persona seria, con un carattere forte e deciso. Ha dei sani valori ed è sempre sincero, oltre che coerente con le proprie idee. Tuttavia nel mondo del calcio non so effettivamente quanto questo possa pagare”.

Cristiano Lucarelli ai tempi del Lecce
Cristiano Lucarelli ai tempi del Lecce

In Salento, sotto la gestione Cavasin, nel 2000-01 Manitta era il vice di Chimenti. I pugliesi centrarono l’obiettivo della permanenza in A, grazie soprattutto ai dodici gol di Lucarelli. “Con Cristiano Lucarelli e Alessandro Conticchio in rosa abbiamo centrato una salvezza importante e tutt’altro che semplice. Era un calcio nel quale le piccole dovevano superare tante difficoltà, ma riuscimmo nel nostro intento grazie ad un gruppo di uomini”.

L’ex estremo difensore di Randazzo e il bomber simbolo del Livorno si ritrovarono qualche anno dopo proprio in amaranto. Otto le presenze collezionate da Manitta con i labronici nel 2006-07, quando venne ingaggiato a stagione in corso, riuscendo ad esordire in massima serie a 30 anni nel confronto casalingo contro la Roma: “Anche a Livorno l’obiettivo venne raggiunto, sebbene l’organico in amaranto fosse più attrezzato per la Serie A rispetto a quel Lecce. Le due squadre erano accomunate da alcune componenti fondamentali: spirito di sacrificio, unione tra i giocatori e voglia di lottare”. Caratteristiche, quest’ultime, che Cristiano Lucarelli ha subito cercato di trasmettere al nuovo Messina.

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