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Manitta: “Nel ’99-2000 Kamara ci mise in difficoltà. Lagomarsini deve avere pazienza”

Per presentare la sfida tra Messina e Catanzaro abbiamo chiesto la collaborazione del portiere Emanuele Manitta, un doppio ex che soprattutto in riva allo Stretto ha lasciato un’impronta significativa, anzi indelebile, come testimoniano le 203 presenze tra B, C2 e D. Le due formazioni non si affrontano in gare di campionato dal 1999-2000, stagione che vide il Messina di Cuoghi dominare il torneo di C2. Quali i ricordi dell’allora numero uno giallorosso?

Emanuele Manitta al
Emanuele Manitta al “Celeste”, nel giorno dell’inaugurazione della stanza dedicata a Ciccio Currò

“Le due sfide con il Catanzaro non sono state magari le più significative, ma conservo un grande ricordo di quell’annata e di Messina in generale. In tal senso tengo prima di tutto a rivolgere un grande abbraccio alla gente. Anche se l’ultimo anno ho giocato al San Filippo resta per me indimenticabile lo spettacolo rappresentato dalla Curva Sud del “Celeste”. D’altronde lo zoccolo duro della mia carriera l’ho vissuto proprio in riva allo Stretto”.

Che impressioni hai tratto dall’inizio di stagione balbettante della squadra di Grassadonia, senza successi da cinque giornate?
“Sto seguendo con una certa continuità il Messina. Vedrete che verrà fuori presto da questa situazione. È un po’ attardato ma confido nelle qualità di Lo Monaco e della società, che può risalire la classifica. State tranquilli perché è un dirigente di spessore e sono convinto che entro qualche anno rivedremo l’ACR in B o addirittura in A”.

Emanuele Manitta mostra il suo libretto universitario: a marzo dovrebbe ottenere anche la laurea specialistica in scienze motorie
Emanuele Manitta mostra il suo libretto universitario: a marzo dovrebbe ottenere anche la laurea specialistica in scienze motorie

Kamara, oggi come allora, a guidare l’attacco del Catanzaro. È lui il pericolo numero uno?
“Ricordo che già allora, giovanissimo, era un giocatore esplosivo, che ci mise in difficoltà; una vera e propria spina nel fianco. In questi casi non c’è una ricetta particolare per marcarlo: si lavora di reparto, facendo particolare attenzione ai suoi movimenti. Incredibile comunque che 14 anni dopo sia ancora lui protagonista…”.

Sta facendo discutere l’avvicendamento tra i pali tra Lagomarsini e Iuliano. Come può reagire un giovane come Ettore?
“Un giovane lo vede come un dramma questo declassamento, ma sarà soltanto una parentesi. Un periodo di panca gli può fare soltanto bene, gli consiglio di continuare a lavorare, senza fasciarsi la testa”.

Sei anche un ex del Catanzaro, avendoci giocato nel 2004-05 (26 le apparizioni). Una stagione complicata in B nella quale avevi come compagni Corona, Ferrigno e Leon. Qualche aneddoto su di loro?
“Devo essere sincero. La gente di Catanzaro l’ho apprezzata tantissimo per l’amore e la passione con la quale seguono il calcio. Ma di tutto il resto non ho un buon ricordo: era una situazione delicata anche a livello societario e purtroppo non siamo stati bene. Con Giorgio e Fabrizio ci riabbracciamo con piacere ogni qual volta quando li rivedo, restano persone positive. Leon è stato poco a Catanzaro, soltanto un mese, e quindi non l’ho conosciuto bene. A Messina non è riuscito ad incidere ma per chi scende da categorie superiori non è mai facile”.

Tre grandi ex numeri 1 del Messina: da sinistra a destra Emanuele Manitta, Pippo Salerno e Marco Storari
Tre grandi ex numeri 1 del Messina: da sinistra a destra Emanuele Manitta, Pippo Salerno e Marco Storari

Il 26 luglio 2012 Manitta si è laureato in scienze motorie proprio all’Università di Messina. Dopo qualche giorno la firma con il Catania di un contratto triennale come coordinatore dei preparatori dei portieri delle squadre giovanili.
“Sono tornato al “Celeste” da avversario quattro anni fa: ero preparatore dei portieri del Giarre ed abbiamo affrontato il Città di Messina. C’è stata ovviamente la giornata del saluto a Ciccio Currò, impossibile da archiviare. A livello calcistico adesso collaboro con il Catania, che sta patendo troppi alti e bassi: potrebbe andare meglio, si sta riprendendo ma la B resta comunque un inferno. Sto completando gli studi della specialistica in scienze motorie. Spero a marzo di completarli, poi mi piacerebbe insegnare anche se non sarà facile. Torno spesso a Messina anche se non ho avuto modo di seguire dal vivo qualche partita al San Filippo. Spero di rimediare presto”.

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