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Manganaro: “Con Modica riparto da Cava. Ad Acireale lanciammo Cordaz”

Dopo il lockdown in Calabria, il neo preparatore dei portieri della Cavese Mauro Manganaro ha trascorso un mese nella sua Messina, in attesa di tuffarsi in una nuova avventura.

Mauro Manganaro
Mauro Manganaro, preparatore dei portieri

Ormai stabile collaboratore di Giacomo Modica, nell’annata chiusa anticipatamente per il Covid è stato tesserato per la Vibonese, condotta fino a un piazzamento playoff: “È stata un’esperienza positiva, abbiamo centrato l’obiettivo prefissato dalla società. Eravamo qualificati per la post-season prima della sospensione. La società ha preferito però non disputarla. Avrebbero comportato un esborso notevole, tra tamponi e prescrizioni, in un momento di grande difficoltà anche per le aziende che finanziano il calcio”.

Il bilancio dell’esperienza calabrese è positivo: “Abbiamo giocato sempre con cinque under. È esploso l’attaccante Michele Emmausso, che ha firmato otto reti e ora è seguito da tanti club. Era un girone tostissimo con Reggina, Bari e Ternana”.

Manganaro e Galipò
Manganaro a inizio carriera con Galipò all’Igea Virtus

La nuova stagione è già ripartita, dalla Campania: “Da giovedì 6 agosto svolgeremo tre giorni di pre-ritiro, tra visite mediche e controlli. Torniamo a Cava dei Tirreni a distanza di un anno. Dopo la gestione di Salvatore Campilongo, riprendiamo un discorso avviato e poi interrotto. L’accordo è di natura biennale. Due anni fa abbiamo centrato una tranquilla salvezza, con i playoff persi soltanto per la differenza reti. Speriamo di replicare quei risultati. Il direttore sportivo Pavone ha grande esperienza, spessore umano e professionale”.

Non ci saranno però ex messinesi, come quelli già approdati a Cava due anni fa: Manetta era alla Fermana, Migliorini a Lecco, Lia è di proprietà della Juve Stabia che lo aveva girato alla Leonzio, Rosafio a Cittadella, Inzoudine al Marsala”.

Manganaro e Modica
Mauro Manganaro e Giacomo Modica tornano a Cava

In rosa tre giovani portieri da valorizzare: “Guiderò due 2000 di sicuro avvenire: Luca Bisogno, che è cresciuto nel settore giovanile e vanta già 45 presenze in prima squadra, e Alessandro D’Andrea, altro elemento di indubbio valore, prodotto del vivaio del Napoli. A completare il reparto Christian Nunziata, 2002 che ho già allenato”.

Uno dei fiori all’occhiello è proprio la Cavese Academy: “Sfrutta un centro sportivo, dotato di svariati campi. C’è una progettualità importante. Già a maggio sono stati avviati gli stage giovanili, ovviamente con tutte le precazioni del caso”.

L’annata nell’Acr è stata per certi versi esaltante, anche se ha pesato il ritardo con il quale il presidente Sciotto allestì l’organico: “Con l’avvento del mister Modica e la riorganizzazione societaria ci fu una grande scalata e la continuità di risultati ci condusse fino al sesto posto”.

Federico Meo
Il portiere Federico Meo (foto Nino La Macchia)

Manganaro aveva iniziato la stagione con il tecnico precedente: “Purtroppo gli errori iniziali sono stati addossati ad Antonio Venuto, tecnico di grande competenza, che affiancai fin dall’inizio, ma in realtà a mio avviso si è pagato il ritiro organizzato tardivamente, dopo l’iscrizione in extremis. Anche l’organico venne sistemato soltanto in corso d’opera. Non era facile partire con quell’handicap ma poi la rotta è stata raddrizzata”.

Anche nel 2020 la città dello Stretto si presenta ai nastri di partenza con due club, l’Acr e il Fc: “Resto il primo tifoso e auspico per Messina, al di là dei dualismi, il ritorno nei palcoscenici che merita per tradizione. Ringrazio Cesare Cucinotta, che mi diede l’opportunità di iniziare nella Peloro. Oltre alla recente esperienza nell’Acr, ho svolto tra il 1998 e il 2004 l’intera trafila nel settore giovanile del Fc, fino alla Primavera. Infine sono stato collaboratore della prima squadra guidata da Francesco Oddo, con Gigi Pavarese ds”.

Alex Cordaz
Alex Cordaz, portiere del Crotone

A livello di singoli, Manganaro ricorda poi con piacere alcune esperienze e protagonisti: “Ad Acireale ho lavorato per tre anni con Guido Ugolotti (recentemente contattato dall’Acr, ndc). Arrivò una tranquilla salvezza e nel secondo anno sfiorammo i playoff. Nel 2005-06 ho lavorato con Alex Cordaz, allora ventiduenne, che già mostrava grandi numeri. Oggi non a caso è protagonista assoluto a Crotone. L’anno prima invece la porta era difesa da Giuseppe Di Masi, che poi è stato con Ezio Castellucci a Barcellona. Sono stati splendidi i cinque anni nell’Igea Virtus, con Bonina presidente e Donato dirigente: una grande persona, indimenticabile. Senza volere fare un torto a nessuno, ricordo con piacere anche Simone Deliperi, mentre se penso all’ultima esperienza con l’Acr mi lascia un grande rammarico il fatto che abbia lasciato il calcio giocato Federico Meo, che aveva grandi margini di crescita e avrebbe potuto giocare altri due campionati da under”.

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