Manfredi: “Una favola salvarsi con il gol di Ragusa. Presto per parlare di futuro”

Grillo e RagusaGrillo celebra la salvezza con Ragusa (foto Paolo Furrer)

A fare festa dopo la salvezza acciuffata in extremis è il direttore generale del Messina Lello Manfredi, il primo a presentarsi in sala stampa: “La Gelbison ha fatto la sua partita, noi sapevamo che sarebbero venuti ad affrontarci in questo modo. Speravamo di sbloccarla prima, non riuscendoci poi ci siamo aggrappati a tutto ad un certo punto. Che abbia segnato Nino è una favola, il migliore lieto fine possibile. Anche se ha giocato tanti anni in Serie A difficilmente lo dimenticherà. Da lui ci aspettavamo di più ma per tanti motivi indipendenti dalla sua volontà non ha potuto come altri, sono stati professionisti esemplari. Ragusa ha voluto fare un discorso nello spogliatoio prima della partita, da vero messinese, davanti a tutti, chiamando l’intero staff”. 

Curva Sud

Un bandierone in Curva Sud (foto Paolo Furrer)

Il dirigente ha dribblato ogni discorso sul futuro, dopo una salvezza arrivata in extremis e un girone d’andata di grande sofferenza, frutto anche della programmazione tardiva e dell’iscrizione formalizzata sul gong: “Ogni domanda sul futuro è da fare al presidente e alla proprietà, nessuno ha pensato a quello che potrà accadere domani, è troppo presto per parlare. Non sono la persona giusta per rispondere. Messina è giusto che ambisca a qualcosa di più e il presidente alzi un po’ il tiro. Le aspettative di questa stagione erano fare un percorso di crescita per valorizzare i ragazzi e l’anno prossimo di assestamento, poi le cose non sono andate bene”. 

Ezio Raciti ha firmato un’altra permanenza, dopo quella sancita dal gol di un altro messinese, il centrocampista Giuseppe Rizzo, a segno lo scorso anno contro il Taranto. Questa volta la risalita e la sofferenza finale sono state ancora più elevate: “Alla fine del girone d’andata non era semplice rialzarsi, avevo detto in conferenza all’epoca che avremmo rinforzato la squadra, poi si è creata la giusta alchimia, non basta prendere i calciatori. Kragl e Ragusa si sono messi a disposizione dei più giovani, non facendo sentire il peso di essere più famosi. Raciti? La salvezza è di tutti. In un momento della stagione eravamo un po’ usciti dai binari. Alla fine si vince e si perde tutti insieme. Lui ha fatto quello che doveva fare ed ha avuto questo approccio nello spogliatoio da fratello più grande, è stata la sua grande forza. Quella rincorsa ha fatto perdere tante energie al gruppo, sono venute a mancare forze mentali e certezze. Tutti pensavamo di salvarci senza playout e arrivare a giocarli non è stato semplice”.