Calcio

Manetta: “Gara da dimenticare. Il modulo conta poco, mancati cattiveria e ritmo”

Ritorno amaro da ex per Marco Manetta. Il difensore, che aveva indossato la maglia del Taranto nello scorso campionato sotto la guida di Capuano, ha commentato in sala stampa la sconfitta per 2-0 rimediata dai giallorossi allo stadio “Iacovone”:  “Sono tornato qui con piacere, ho affetto e stima per la gente di Taranto, la società e la piazza. Per noi è una partita da dimenticare sia per meriti del Taranto che demeriti nostri. Hanno meritato la vittoria, non ci siamo espressi col solito gioco e i consueti ritmi. Abbiamo subito molto la pressione soprattutto all’inizio e non siamo riusciti a tenere botta. La partita si è incanalata in questo modo e quando non diamo un certo ritmo andiamo in difficoltà. Dobbiamo subito ricaricarci, fra tre-quattro giorni si gioca un’altra partita importante, quindi sia in caso di vittoria che di sconfitta bisogna pensare a quella dopo”. 

Manetta cerca di fronteggiare Kanoute (foto Paolo Furrer)

Se nella passata stagione i pugliesi centrarono la salvezza sfiorando l’accesso ai playoff, la classifica parla adesso di quarto posto e di un cammino sin qui esaltante, segno che gli obiettivi sono più alti: “Il Taranto – spiega Manetta – l’ho visto solido, lotta su ogni pallone, è forte nelle ripartenze con Bifulco e Kanoute, gente di gamba che attacca bene la profondità. L’avevo visto bene anche nelle altre partite, una squadra propositiva, tosta, sono contento anche per questo. Devo pensare alla mia squadra, il Messina, ma spero che il Taranto vada bene e altrettanto noi. Sono felice per il gruppo dello scorso anno, è stato un campionato difficile, mentre adesso si stanno prendendo delle soddisfazioni giocando davanti ad un pubblico importante. La società, la piazza, i tifosi lo meritano, giusto ci sia questo entusiasmo a Taranto”.

Il 3-5-2 scelto da Modica non ha impensierito Capuano e i padroni di casa hanno indirizzato il match a loro piacimento sin dall’avvio. “Avevamo provato questo modulo differente, secondo me però i moduli contano poco, sono mancate la cattiveria e il ritmo. Il Taranto ha spinto di più e quando conquisti tutte le seconde palle, se sei più cattivo e arrembante, in questa categoria vinci. Non ci dovevano essere gli uno contro uno, dovevamo essere più bravi con i raddoppi. In fase difensiva il sistema doveva diventare a cinque, ma abbiamo sbagliato in questo, non abbiamo vinto i duelli e siamo andati in difficoltà”. 

Alessandro Calleri

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