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Mancini riparte da Messina: “Ritrovo tanti romani. Spero di cancellare le amarezze passate”

Per innalzare la qualità del suo centrocampo il Messina ha deciso di guardare ancora una volta al passato. Il reparto ha perso nel corso dell’estate Baccolo, Fornito, Giorgione e più recentemente il neo-acquisto Baldassin. Occorrono quindi alternative di spessore alla coppia Marra-Buonocore per reagire subito al colpo da ko incassato al “Granillo”. Salvo clamorose sorprese, a indossare nuovamente il giallorosso sarà il centrocampista Manuel Mancini, che ai nostri microfoni conferma l’esistenza di una trattativa ormai in dirittura d’arrivo: “Avevo già dato la mia disponibilità per telefono, dobbiamo definire gli ultimi dettagli. Vedrò il presidente nelle prossime ore. Manca l’atto conclusivo, la firma, ma possiamo dire che siamo in fase avanzata”.

Gustavo e Mancini
Gustavo celebra la vittoria della Coppa Italia insieme a Manuel Mancini. Erano assieme a Salerno

Dopo la delusione nei play-out a Messina, l’anno scorso è maturata un’altra amara retrocessione, dovuta comunque principalmente alle sanzioni della giustizia sportiva: “Anche a L’Aquila non è andata come desideravo, anche se dal punto di vista personale ho fatto bene e giocato tanto (33 presenze, ndc), firmando anche quattro reti. Purtroppo non conta soltanto il rendimento personale ma il risultato di squadra. Ovviamente abbiamo pagato le vicissitudini precedenti, con la penalizzazione di 13 punti che di fatto ha vanificato quanto raccolto sul campo. Altrimenti ci saremmo salvati tranquillamente”.

In carriera 264 apparizioni e 25 gol, tutti tra i professionisti, con l’apice dei 47 gettoni in B con le maglie di Gallipoli e Verona, dopo i trascorsi nelle giovanili della Lazio. Nonostante ciò, lo status di “svincolato” di lusso: “Arrivo a Messina a mercato chiuso, anche perchè la regola degli under non facilita la vita a noi over, un po’ più “anziani”. Sono stato comunque felice di scendere a parlare con il Messina, dopo la chiamata dei giorni scorsi”.

Corona e Mancini
Corona festeggiato da Mancini

Il fantasista che ha compiuto 33 anni lo scorso 26 agosto ritroverebbe in riva allo Stretto tante vecchie conoscenze: “Conosco almeno quattro ragazzi, perchè Maccarrone e Bruno erano con me a L’Aquila, mentre Berardi e Capua sono stati miei compagni già nella Salernitana. Alessandro peraltro lo avevo ritrovato a Messina due anni fa”. Con il suo arrivo, sarebbe un ACR sempre più a trazione romana: “Sono nato nella Capitale, come Pozzebon e Berardi (alla lista vanno aggiunti anche Ferri, Ricozzi, Bramati e Fusca, ndc). Anche Capua è di Latina. Non capita spesso di trovare così tanti concittadini. Speriamo sia di buon auspicio e che ci possa portare fortuna”.

Che Lega Pro sarà? “Sicuramente sarà un campionato molto competitivo. Conosco il Lecce, che è un’ottima squadra, e il Foggia, che è arrivato fino alla finale playoff per la B con il Pisa. Ci sono tanti ottimi collettivi. Il Messina può dire la sua e fare affidamento su Madonia, che può fare la differenza in questa categoria, come Pozzebon, che è forte fisicamente e sa trovare la via della rete. L’ho affrontato più volte da avversario”.

Manuel Mancini
Manuel Mancini con la maglia del Messina due anni fa

Sulla rivoluzione estiva operata dalla società Mancini è diplomatico: “Nel calcio non ci si può mai sbilanciare. A volte si dice che non bisogna toccare tanto mentre in altri casi, se c’è un progetto dietro, forse è meglio anche stravolgere. Non conoscevo questa proprietà ma so che il presidente è una buona persona, di cui si parla bene. Ho conosciuto oggi in città il direttore sportivo Leonardo e il team manager Alessandro. Conoscevo di nome mister Marra”.

Il Messina, dopo avere rinunciato a Maiorano e Mangiacasale, resta sulle tracce dell’esterno offensivo Ceccarelli, un nome inseguito già dieci giorni fa, come confidò alla nostra testata il presidente Stracuzzi: “Tommaso era con me, Maccarrone e Bruno a L’Aquila. Due anni fa ha avuto un infortunio che l’ha condizionato e anche nel passato torneo è stato un po’ sfortunato. Ha qualità e può dire la sua in questa categoria. So che la società è sulle sue tracce”. Anche lui, come Berardi e Mancini, vanta trascorsi nella Lazio e soprattutto è romano. Con lui sarebbe davvero un ACR capitolino. In Abruzzo 38 presenze e 3 reti, dopo l’esplosione nel Feralpi Salò (7 marcature in 27 gare) e le apparizioni in B con Lanciano e Juve Stabia.

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