In un gruppo che schiera tanti giovani di prospettiva, è sempre determinante l’esperienza garantita da Manuel Mancini, uno dei senatori dello spogliatoio del Messina: “Sono contento per il mio momento ma ancora di più per la squadra. Stiamo raccogliendo quello che meritiamo. Questo gruppo ha valori importanti, non soltanto tecnici ma anche caratteriali. Dobbiamo fare i complimenti davvero a tutti i ragazzi”.
L’approccio devastante, che ha messo subito alle corde il Taranto, era una precisa richiesta dello staff tecnico: “Avevamo preparato così la partita. Sapevamo che potevamo partire subito bene ed eravamo bravi ad accorciare gli spazi. C’è stato nel finale il loro gol, quando ci siamo un po’ abbassati, ma siamo stati comunque bravi a chiudere nuovamente la partita con Milinkovic”.
I successi di Akragas e Melfi, che hanno avuto la meglio su avversari quotati come Matera e Virtus Francavilla, lasciano comunque aperto ogni scenario in chiave play-out. “Sinceramente sono un po’ sorpreso da questi risultati. Però pensiamo a noi. Abbiamo 34 punti, al di là di quelli che ci toglieranno. Non mi aspetto comunque più di due punti di penalizzazione. Con due vittorie e tre pareggi dovremmo raggiungere il traguardo senza patemi”.
Mancini ha rimpiazzato lo squalificato Musacci, che dopo essere stato vicino al Taranto fino a pochi minuti dalla conclusione della sessione invernale del mercato, era evidentemente destinato a evitare ogni contatto con i pugliesi: “Al suo posto mi sono trovato abbastanza bene. È un ruolo che posso fare, Lucarelli mi schierava per la seconda volta lì, dal momento che era già capitato con la Reggina. Chiaramente ho grandi responsabilità in quella posizione ma è andata bene”.
L’ACR sembra avere superato alcuni dei talloni d’Achille emersi durante il campionato: “Effettivamente rispetto a qualche mese fa siamo cresciuti nella gestione del vantaggio. Abbiamo tenuto palla, anche se avremmo potuto fare ancora di più. Non era comunque facile, considerato quello che entrambe si giocavano. Ci stava quindi anche un po’ di nervosismo. Chi mette più cattiveria in campo porta a casa il risultato e noi ne avevamo sicuramente più di loro”.