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Maiorano: “È necessario investire nelle strutture per rilanciare il Messina”

Il centrocampista Stefano Maiorano ha giocato oltre 200 gare tra i professionisti, 60 con la maglia del Messina. Due annate felici durante la gestione Lo Monaco, un’avventura più fugace all’inizio dell’era Sciotto, con Modica, Manetta e Lia tra gli altri. Nella prima parte dell’intervista ci ha raccontato quegli anni, il suo rapporto con Ferrigno, prematuramente scomparso, i temi della prossima annata e il suo possibile futuro da ds.

Maiorano e Distefano
Maiorano e Distefano, a segno con il Paternò contro il Messina

Ora analizza con noi una lunga parentesi, quella dell’attuale Acr, che non entusiasma la piazza, in perenne contestazione, anche perché alle porte dell’ottavo anno la presidenza Sciotto non lascia praticamente nulla in eredità. Un grande limite anche per Maiorano: “Io ho una mia idea di calcio. Oggi si devono prima di tutto effettuare investimenti nelle strutture. Non ci si può allenare ad un’ora di distanza dal proprio campo. “Celeste” e “Franco Scoglio” vanno riqualificati con lavori adeguati, altrimenti non puoi programmare nulla”. 

Un discorso che secondo il centrocampista si estende al vivaio: “Scuola calcio e settore giovanile sono fondamentali. Investire soltanto sulla prima squadra non basta. Senza le fondamenta non vai da nessuna parte né bastano 3mila persone al campo, anche perché altri introiti in serie C non ci sono”. 

Maiorano
Stefano Maiorano in azione con il Messina nel 2017

La squadra con cui Maiorano ha giocato più partite in carriera (ben 70) è il Sorrento, sorprendente realtà di Lega Pro: “Gioca fuori regione, sul neutro di Potenza, ma sta rinnovando il proprio impianto sportivo. Stanno spostando la tribuna per ampliare spazi che non sono eccezionali. A Messina paradossalmente queste aree le avresti. Si dovrebbe fare di più. Probabilmente dipende anche dalla politica. Il calcio è una valvola di sfogo, sulla quale bisogna investire”. 

Maiorano è al secondo anno nell’Atletico Catania, che sta puntando anche sulle strutture per rilanciarsi: “Sono in una società sana, che si è assicurata la gestione del campo in erba sintetica di Viagrande. Una concessione di dodici anni, che sta consentendo di programmare il settore giovanile con le persone giuste”. 

Maiorano e Sanseverino
Stefano Maiorano a Messina da avversario, marcato da Sanseverino (foto Giovanni Chillemi)

Il presidente è quel Franco Proto che a Messina ha firmato suo malgrado una dolorosa rinuncia alla Lega Pro: “Voleva fare tante cose ma ha ereditato grossi problemi. Non era una situazione recuperabile, per via dei debiti accumulati dalle precedenti gestioni. Io non faccio l’avvocato di nessuno ma a Catania ha dimostrato di essere una persona seria e ha ritrovato entusiasmo. Il 13 agosto era in tribuna per l’amichevole con l’Aci Sant’Antonio mentre il figlio Damiano è il ds”.

Gli etnei vogliono ben figurare in un girone in cui incroceranno ben cinque messinesi, comprese le novità all’esordio Rosmarino e Gioiosa: “Sulla carta il Modica è la favorita, anche perché il Gela è finito nell’altro girone. Noi e il Vittoria siamo due buone squadre, il Milazzo non è male. La Nebros fa sempre tornei più che dignitosi. la Jonica è una bella realtà: un piccolo centro che ha una bella struttura e scopre tanti stranieri”.

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