Il Messina è in crescita, ma i due punti persi per strada a Palmi lasciano ancora qualche rimpianto. Il centrocampista Stefano Maiorano, capitano domenica scorsa al “Lopresti”, ammette: “La vittoria sarebbe stata un’altra cosa, con quei due punti in più saremmo ora più vicini alla zona salvezza. Purtroppo il calcio è così, se si sbaglia tanto e si regala un gol poi le gare diventano difficili. Dobbiamo crescere da questo punto di vista”.
Sancataldese, Paceco e Isola Capo Rizzuto da qui alla fine della girone d’andata. A chi dice che il calendario è semplice Maiorano risponde con la consueta sincerità: “Mai sottovalutare nessuna avversaria, perché le insidie sono sempre dietro l’angolo. La Sancataldese sta davanti a noi in classifica, dunque come numeri in questo momento è più forte. Non possiamo essere presuntuosi”.
E’ un Messina in risalita, ma che deve lasciare la zona playout. I playoff (a -10) sono ancora un obiettivo alla portata? “Dobbiamo pensare di partita in partita, inutile prefissarci un obiettivo e poi magari risvegliarsi bruscamente. Domenica c’è la Sancataldese e dobbiamo cercare di vincere a tutti i costi, poi penseremo al Paceco. Dobbiamo ragionare così, abbiamo 14 punti ed oggi non possiamo pensare ai playoff o alla vittoria del campionato”.
Bissare il successo con l’Ebolitana di due settimane fa sarebbe vitale per la classifica del Messina. Una sfida che ha visto i due cugini, Maiorano e Nigro, ancora di fronte in carriera: “Con Elio siamo fratelli. Gli ho fatto il mio bocca al lupo dopo la partita qui a Messina e mi fa piacere abbiano poi vinto 2-0 domenica con il Roccella. Ci sentiamo sempre, parliamo di tutto, ma poco di calcio”.
Con Maiorano, Ragosta e Rosafio a Messina sin dalla preparazione la sensazione è che molto sarebbe cambiato. “Col senno di poi è facile parlare, specie alla luce degli ultimi risultati. All’inizio ero in ritardo di condizione come Rosafio e Ragosta. In ritiro sono andati 40 giocatori, si allenavano senza certezze. Non è facile, il calcio va programmato, lo dico per la mia esperienza. In ritiro andrebbe portato il 70% della squadra definitiva, invece ci sono stati tanti problemi, dipesi anche dalle vicissitudini per l’iscrizione al campionato”.
Dicembre è il mese della riapertura della campagna trasferimenti. Maiorano resterà sicuramente a Messina? “Si fanno sempre tante chiacchiere con il mercato. Ci sono una società ed un allenatore che sanno fare il loro mestiere. Le scelte le fanno loro, io sono super felice di restare qui. Poi è la società che tira e le somme e decide”.
Con Modica in panchina, assorbito il fragoroso 0-5 con la Vibonese, è arrivato l’atteso cambio di marcia. Cinque i risultati utili consecutivi. “Con mister Venuto sono stato poco, mi sono fatto male quasi subito, dunque non ho vissuto molto di quel periodo. Modica ha portato professionalità e spirito, ha aggiunto qualcosa a livello atletico e ci ha dato soprattutto un’identità precisa, perché andiamo su ogni campo per vincere”.
Il centrocampista campano mancava dalla Serie D dalla stagione 2012-13, quella della promozione tra i professionisti conquistata con il Messina. Cinque anni dopo è tutto un altro torneo: “Lì fu una corsa a due, tra noi e il Cosenza. Guardando le squadre di bassa classifica come over c’era maggiore qualità, mentre oggi si è abbassato il livello e le formazioni sono imbottite di ragazzi. Il Troina capolista? Ha un bel vantaggio, se saranno bravi a gestire le varie situazioni e dimostreranno questa continuità possono vincerlo, soprattutto se faranno due o tre acquisti sul mercato”.