Ha sfidato per la prima volta il Messina da avversario dopo un biennio da ricordare in riva allo Stretto, contraddistinto da altrettante promozioni. Stefano Maiorano, tra i migliori in campo nel Catanzaro, ha rotto il ghiaccio così in una sala stampa che ha trovato rinnovata rispetto alla passata stagione: “E’ bello ritornare qui, ho passato due anni molto belli. E’ stata casa mia, conosco tutti, è sempre un piacere. In questo momento il Messina non fa quello che evidentemente vuole il mister, ha qualche problemino e cerca troppo le palle lunghe, ma sono certo che si riprenderà. Non conosco i fatti a livello di spogliatoio, posso solo soffermarmi su quanto visto in queta gara. Se facciamo gol all’inizio poteva essere un’altra partita. Un punto fuori però è sempre buono e ci consente di muovere la classifica. Siamo andati sotto su un rigore da rivedere. Non so quanti ne diano così. Rigione era davanti, non so come abbia fatto l’assistente a dire all’arbitro che fosse penalty. Poi abbiamo trovato comunque il gol dell’1-1 al 91’. Un pareggio giusto per quello che si è visto”.
Nessun rimpianto per la chiusura dell’avventura con il Messina (“Parlo soltanto di calcio, non ha niente da dire”). Le sensazioni provate in avvio sono state però di quelle forti: “Il primo contrasto è stato proprio con Bucolo. Poi ce ne sono stati anche con Corona ed è entrato pure mio cugino Nigro. Il calcio è questo”.
Dove può arrivare il Catanzaro? “Il mister Sanderra è qui da due settimane, dobbiamo lavorare ancora tanto. Siamo ripartiti da zero e bisogna dare tempo al mister. La Casertana ha perso e siamo lì per l’obiettivo playoff. A Lecce sul 2-0 tutti ci davano per spacciati, ma non meritavamo il doppio svantaggio e siamo stati bravi a reagire. La squadra è viva e lotta fino alla fine, come avvenuto oggi. In questo torneo ci sono tre o quattro squadre importanti, ma fino a metà maggio sarà lunga e difficile per tutti”.