Dalle due promozioni ottenute da protagonista al primo Messina targato Sciotto. Il centrocampista Stefano Maiorano si racconta in vista della nuova stagione che lo attende in Eccellenza. Ha giocato 200 gare tra i professionisti e a quasi 38 anni (li compirà il 30 agosto) è pronto a rimettersi ancora in discussione: “Ho appena concluso il ritiro con l’Atletico Catania, con cui giocherò per il secondo anno consecutivo. Ormai vivo in zona e non a caso avevo giocato anche con Biancavilla e Paternò. Mi diverto ancora: finché passione e voglia resistono è giusto non lasciare. Quando il borsone inizierà a pesare smetterò”.
Con il Messina tra il 2012 e il 2014 oltre 50 presenze, un gol contro il Montalto. un assist nel derby con il Città di Messina ma soprattutto un doppio salto di categoria: “Ho un ricordo bellissimo. Sono stati due anni molto belli, intensi. Si è vinto e si era creata una famiglia più che una semplice squadra di calcio. Sembrano frasi fatte ma è così. Sento ancora Corona, Ignoffo, Cucinotta e Chiavaro”.
Il dolore più grande è legato alla scomparsa prematura di Ferrigno: “Con Fabrizio avevo un rapporto bellissimo. Era una persona eccezionale e un direttore straordinario. Quello che è successo una ferita che non si rimargina, mi dispiace tantissimo. Non è stato semplice per la sua famiglia”.
Maiorano si ritrovò a Messina nel 2017, nel primo Acr di Pietro Sciotto: “Ero tornato proprio con Ferrigno ma fu una breve parentesi. In quella rosa c’erano tra gli altri Rosafio, Ragosta e Polito. Poi arrivò anche mister Modica, che ho rivisto recentemente”. Erano suoi compagni anche Manetta e Lia, che fanno ancora parte della rosa del Messina attuale: “Li sento spesso. Erano uniti già nel 2017, sono bravi ragazzi e professionisti. Ho visto un paio di partite dal vivo, la Coppa Italia e la gara di campionato a Catania. Ho conosciuto l’ormai ex ds Domenico Roma”.
Alle porte c’è una stagione in cui Avellino, Trapani, Benevento e Catania sembrano partire in pole: “Quattro o cinque squadre partono sempre per vincere. Poi c’è qualche sorpresa come la Juve Stabia, che ha lavorato bene e vinto con merito. Li ho visti un paio di volte dal vivo e giocavano bene”.
Il Messina invece è ancora una volta in grande ritardo: “Si è abituato a soffrire. Anche se l’anno scorso ha fatto molto bene, con un mister esperto. Peccato valorizzi spesso giocatori altrui, che arrivano in prestito. È una politica che alla lunga non paga”.
Salutato il calcio giocato, Maiorano potrebbe riscoprirsi ds: “Ho già completato il corso da direttore sportivo e sono abilitato dopo l’esame a Coverciano. Magari non sarò ancora pronto però vivo gli spogliatoi da vent’anni e quello è un valore aggiunto”. Fine prima parte (continua).