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Magliocchetti: “Messina grande piazza. In India medie di 40.000 spettatori”

E’ in grado di garantire al pacchetto arretrato il giusto tasso di esperienza. Il Messina, a caccia di rinforzi in tutti i reparti, sta per tesserare Daniele Magliocchetti. Ventotto anni, agisce da centrale ma all’occorrenza può ricoprire anche il ruolo di laterale sinistro. Contattato telefonicamente nel corso della mattinata, è già in città ed attende di mettere nero su bianco con i giallorossi. “Non ho ancora firmato. Attendo l’ok del mio procuratore Giancarlo Petrocco, che sta trattando con la società. Nel frattempo ho iniziato ad allenarmi con la squadra. Chiaramente Messina è una grande piazza e mi piacerebbe ripartire da qui, anche perché in carriera non ho mai giocato al Sud. Peraltro stimo il presidente Lo Monaco ed il direttore sportivo Pagni, che di calcio ne sanno”. Alla luce degli infortuni di Silvestri ed Enrico Pepe e della cessione di De Bode al Monza il settore difensivo in casa Messina era infatti più che mai in emergenza.

Un primo piano di Daniele Magliocchetti
Un primo piano di Daniele Magliocchetti

L’ultima avventura italiana è stata ad Ascoli, con 11 presenze nello girone di ritorno in Prima Divisione 2013-14. “Mi sono trovato benissimo e ho sempre giocato. Sarei rimasto volentieri ma in estate hanno ricostruito la squadra praticamente da zero”. 

Poi il grande salto in India, nella Super League che si è conclusa lo scorso 20 dicembre. Tra le file del Pune City tanti i compagni illustri dell’ex cagliaritano: “Un’esperienza bellissima, che rifarei subito per tanti motivi. Mi dicevano che il livello era basso, ma in realtà ho trovato un ottimo calcio, giocando in grandi cornici. La mia squadra, aveva uno stadio da 12.000 spettatori, nel quale si registrava sempre il “tutto esaurito”. Ed in trasferta non abbiamo mai trovato meno di 40.000 persone allo stadio. Anzi, c’erano picchi di 60.000… Ci allenava un certo Franco Colomba e tra i compagni di squadra avevo il grande Trezeguet, oltre a Belardi e Cirillo, che ora sono alla Reggina. Sarebbe curioso incrociarli adesso da avversari”.

Il difensore ai tempi dell'Ascoli
Il difensore ai tempi dell’Ascoli

Magliocchetti ci fa dunque un rapido excursus della sua carriera italiana: “Ricordo con affetto tante avventure. A Cagliari ho esordito in A ma ovviamente considerato il livello ho fatto un po’ di fatica. Sarei voluto rimanere di più a Verona in B. A Reggio Emilia, invece, ho trovato la maggiore continuità. Ovviamente è stata fondamentale la trafila delle giovanili nella Roma: con la “Primavera” giallorossa ho anche vinto lo scudetto”.

A facilitare l’ambientamento a Messina il dialetto capitolino, sempre più diffuso negli stanzoni del “Celeste”: “Non conoscevo nessuno dei ragazzi, soltanto qualcuno di nome. Ovviamente ho subito legato con gli altri romani, Mancini, Ciciretti e Berardi”.

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