Calcio

Maccarrone: “A Caserta un buon punto. Non subire gol fa stare più sereni”

Quattro punti e porta inviolata negli ultimi 180′. Adesso è di certo un Messina più solido. Superato il momento di maggiore difficoltà legato a vicende extra-campo, la squadra di Lucarelli punta adesso con decisione alla salvezza diretta. Il difensore Giordano Maccarrone torna ad analizzare il pari colto domenica a Caserta: “Siamo soddisfatti, era importante smuovere la classifica. Non era facile perché giocavamo contro una buona squadra, ma il punto ci sta. Non prendere gol ti fa stare sereno e ti fa affrontare meglio tutto. Insomma, è un buon punto di partenza. Dietro siamo stati attenti, l’obiettivo era non perdere ed abbiamo rischiato poco. Tra qualche giornata questo punto conquistato a Caserta sarà valorizzato di più”.

De Vito e Maccarrone (foto Giuseppe Scialla)

Nelle ultime settimane Maccarrone ha regolarmente vinto il ballottaggio con Bruno per giocare al fianco di Rea. Una sana rivalità tra i due, come spiega il diretto interessato: “Nessun problema con Bruno. Quando giocava lui lo sostenevo, adesso per scelta tecnica gioco di più io. È un bravo ragazzo e farà una grande carriera”.

Lo scontro diretto di domenica con il Taranto è un impegno da non fallire per i giallorossi, anche perché la spada di Damocle rappresentata dalla penalizzazione obbliga il Messina a correre in questo finale di stagione: “Diamo al Taranto la stessa importanza delle altre gare. Non dobbiamo perdere e se entriamo in campo con la giusta convinzione è una sfida alla nostra portata. Alla penalizzazione ci pensiamo, ma al momento dobbiamo aspettare e fare più punti possibile nel frattempo”.

Una scivolata sul terreno inzuppato d’acqua

Attualmente sono quattro le lunghezze di margine del Messina sulla zona playout. I successi di Melfi, Vibonese e Akragas nell’ultimo turno hanno portato a dei nuovi cambiamenti nella bassa classifica: “Nelle ultime settimane c’è stato qualche risultato strano: non mi aspettavo ad esempio la sconfitta del Matera a Catanzaro. Chi è dietro gioca con più rabbia, chi è davanti ha qualche stimolo in meno, ma non pensiamo troppo agli altri”.

La protesta del gruppo, prima che ci fosse il cambio societario con l’avvento di Franco Proto, ha visto Maccarrone in prima fila. Il difensore, ripensando a quei momenti, spiega: “Adesso c’è più serenità, mentre prima si era toccato il fondo. Se noi non prendevamo gli stipendi ci poteva anche stare paradossalmente, ma c’è chi lavora nell’ombra e invece ha bisogno assolutamente di percepire quello che gli spetta”.

Antonio Macauda

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