“Abbiamo solo sancito formalmente un atto che era già scritto nei nostri cuori: questa strada porta il nome di Anna Rita Sidoti sin dal primo momento”. Così il Sindaco di Gioiosa Marea Eduardo Spinella ha commentato l’intitolazione del lungomare di San Giorgio alla campionessa di marcia scomparsa prematuramente nel maggio di un anno fa. “Un tributo doveroso ad una grande donna e ad una atleta inimitabile – ha proseguito il Sindaco Spinella – un omaggio sentito dall’intera cittadinanza gioiosana”.
La cerimonia di Piazza Tonnara, venata di commozione ma senza toni retorici, è stata moderata dal giornalista Giuseppe Romeo e ha visto la partecipazione di tante personalità, ma anche di amici e giovani atleti che sperano di ricalcare le orme di Anna Rita. E proprio a loro, si è rivolto Salvatore Coletta, lo storico allenatore della campionessa mondiale ed europea di marcia: “Anna Rita era una come voi, ma aveva un sogno e ha fatto di tutto per raggiungerlo. Anche voi abbiate la forza e la caparbietà di inseguire i vostri sogni. La storia di Anna Rita è un esempio concreto, lontana dalle copertine patinate di oggi”. La targa della “Via Anna Rita Sidoti” è stata scoperta dai figli della grande campionessa e il marito Pietro Strino ha voluto ringraziare l’Amministrazione Comunale per la scelta del luogo da intitolare: “Questa strada è un luogo simbolo, sia per l’inizio della nostra storia familiare che per l’inizio quotidiano dei suoi allenamenti. Tutto cominciò da qui e questa targa lo rappresenta in modo indelebile”. Il rappresentante della Prefettura Valerio De Joannon ha sottolineato come “la deroga ai tempi stabiliti per l’intitolazione sia giunta in ritardo per problemi burocratici, ma la determinazione del Prefetto è stata sin da subito quella di procedere in questa direzione, in ossequio ad una precisa indicazione della volontà popolare di Gioiosa Marea”. Il Presidente dell’Ente Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, ha voluto sottolineare la valenza della storia personale e di atleta di Anna Rita Sidoti, che “come i nostri alberi monumentali, ha radici profonde e noi abbiamo il compito di annaffiarle per raccogliere ancora i suoi frutti, i suoi esempi di tenacia, coraggio e forza d’animo”.