Imbattuto da sei partite tra campionato e Coppa Italia, il Messina deve adesso provare a cambiare marcia. L’1-1 con l’Andria, il terzo pareggio di fila, è servito ad allungare la serie positiva, non ad evitare di essere risucchiati in zona playout. Sotto la gestione Lucarelli i giallorossi hanno però letteralmente un altro volto. Compattezza, cuore e carattere: il tecnico livornese fa da scudo e ha subito impresso il proprio marchio, sia dentro che fuori dal rettangolo di gioco. Massima concentrazione per il lavoro sul campo (il manto erboso del “Franco Scoglio” è, a proposito, tra le sue preoccupazioni principali), nessun commento circa le situazioni societarie.
Ai tanti segnali positivi si contrappone una posizione di classifica non delle più tranquille. Nell’ultimo turno, infatti, Siracusa e Vibonese hanno centrato il colpo grosso, contribuendo ad accorciare la graduatoria in coda. Dai 9 punti del fanalino Catanzaro ai 15 di Catania e Fidelis Andria: ben undici squadre nel raggio di sole 6 lunghezze. Il Messina, a quota 13, è attualmente appaiato al quint’ultimo posto insieme a Vibonese e Akragas. Chi ha steccato, oltre alla Reggina travolta dal Melfi e reduce da quattro ko consecutivi, è il Taranto, superato in casa nel posticipo dalla Virtus Francavilla. Una classifica che peraltro dovrebbe essere presto stravolta dalle nuove penalizzazioni. Tra le società interessate c’è anche il Messina che, come annunciato dall’avvocato Chiacchio, rischia 1 o 2 punti di handicap a causa delle note vicende legate alla fidejussione.
Il momento è insomma delicato e dopo la trasferta di domenica ad Agrigento ci sarà da preparare anche il confronto di Coppa Italia previsto mercoledì 23 a Taranto. Inevitabile la stanchezza, fisica e mentale, pagata dai peloritani a seguito delle tante gare ravvicinate. Giocata una prima mezz’ora deludente, andando sotto nel punteggio contro la Fidelis Andria, la reazione c’è stata, anche grazie alle varianti tattiche apportate da Lucarelli. Il rigore trasformato da Pozzebon ha scongiurato quella che sarebbe stata un’autentica beffa, alla luce delle tante occasioni fallite anche per merito di un super Poluzzi. Se il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto è il classico interrogativo da porsi al termine di gare del genere. Pozzebon rappresenta una delle maggiori certezze. Lo era già con Marra, lo è con Lucarelli, uno che di gol se ne intende. L’attaccante principe, vice capocannoniere del torneo con sette centri, ha segnato sin qui più della metà delle reti della squadra. Madonia lo segue con tre sigilli. Chiaro che anche dagli altri reparti serva adesso un contributo fattivo in zona gol.
La sfida con l’Akragas di Lello Di Napoli e dei tanti ex (Cocuzza, Zanini, Salvemini e Addario), a secco di vittorie addirittura da fine settembre, è un importante crocevia per entrambe. All’Esseneto il Messina è chiamato ad approfittare del momento no dei biancazzurri, comunque mai sconfitti (una vittoria e sei pareggi) tra le mura amiche in questo inizio di campionato. Di certo il messaggio lanciato da Rea e compagni nelle ultime settimane è estremamente chiaro: battere i giallorossi targati Lucarelli è adesso per tutte un compito difficilissimo. “Ci vorrà del tempo e molto lavoro per allontanarsi piano piano dalle zone pericolose, ma lo sapevamo” assicura su Twitter l’ex bandiera del Livorno.