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Messina

Lucarelli ha scelto il silenzio. In settimana si scrive il futuro di un club in bilico

Cristiano Lucarelli ha scelto il silenzio. Nessuna dichiarazione dopo l’amara sconfitta di Francavilla, dove il Messina aveva cullato per un tempo la possibilità di portare a casa un punto utilissimo in chiave salvezza. Ma alla distanza sono emerse le note lacune di una squadra che paga i balbettii della proprietà, incapace di sfruttare fin qui anche la finestra invernale di calciomercato, in attesa di una schiarita che non arriva mai.

striscione
Lo striscione esposto dai tifosi a Francavilla (fonte Facebook)

Giovedì lo staff tecnico era stato a colloquio con i sei gruppi del tifo organizzato che supportano l’ACR, che anche in Puglia hanno duramente contestato la società, esponendo altri striscioni all’indirizzo del legale Angelo Massone, il potenziale acquirente scelto dall’attuale presidente Natale Stracuzzi. In quella sede erano però presenti soltanto due soci, Pietro Gugliotta, tornato operativo dopo la parziale risoluzione delle vicende giudiziarie che lo avevano costretto ad allontanarsi, e Nino Micali.

Che peraltro non hanno mai messo in vendita il 12% di quote in loro possesso, a differenza dell’88 che fa riferimento a Stracuzzi e Piero Oliveri ed al quale è interessata la cordata italo-statunitense collegata al discusso avvocato campano. L’ingresso di questo gruppo sembra adesso alternativo ad un impegno più massiccio della cordata siciliana di cui fanno parte l’ex presidente del Ribera Ezio Ruvolo e l’imprenditore palermitano Domenico Gallina, che d’altronde ai nostri microfoni non aveva nascosto il disappunto per l’empasse societario che ha bloccato anche il mercato. Gli ultimi dieci giorni di gennaio imporranno una scelta definitiva, perché da maggio ad oggi troppe trattative sono rimaste soltanto abbozzate sulla carta.

ACR Messina
Squadra e staff tecnico a colloquio, mentre il Francavilla festeggia

Il rischio concreto è che Lucarelli possa arrivare presto a scelte clamorose, fin qui solo ipotizzate. In bilico ci sono anche gli elementi più rappresentativi, come il bomber Demiro Pozzebon, apparso demotivato (e chi non lo sarebbe, dopo tre settimane di interminabile attesa?) ed allettato invece dalle proposte che radio-mercato continua ad affiancargli. Le ultime in ordine di tempo: Ternana e Cittadella dalla B, il Venezia di Pippo Inzaghi in Lega Pro.

Prima di qualche innesto utile, almeno a garantire valide alternative dalla panchina, urgono delle uscite, per sfoltire la chilometrica rosa allestita in estate. Le annunciate rescissioni di Ionut e Lazar non sono state ancora formalizzate e nel frattempo l’esterno romeno ha però trovato il tempo di sbeffeggiare – nel corso della diretta su Facebook – il potenziale gruppo acquirente, reduce proprio da alcune poco felici esperienze nella sua terra d’origine. Anche Maccarrone, Ciccone, Fusca, Bramati e Akrapovic sembrano separati in casa ma con il trascorrere delle ore e il gong del 31 gennaio che si avvicina, cresce il rischio di vederli ancora vincolati ai giallorossi.

Pozzebon
Demiro Pozzebon è sempre il giallorosso più corteggiato sul mercato

Il tempo a disposizione è sempre meno e il calendario dice che Juve Stabia e Foggia, distanti appena due punti dalla vetta, saranno i prossimi avversari. Ecco perché il silenzio scelto dall’impulsivo e vulcanico Lucarelli era forse la soluzione più indolore, in attesa di capire cosa accadrà in settimana.

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