Cristiano Lucarelli si è confessato al collega Antonio Calò, sulle pagine dell’edizione leccese della Gazzetta del Mezzogiorno. Ricca di spunti e ricordi l’intervista rilasciata dall’attuale tecnico del Messina, un ex amatissimo in Salento. Vi proponiamo gli stralci più significativi.
Il bomber livornese ha ricordato la trattativa lampo conclusa con i dirigenti pugliesi. «Giocavo nel Valencia e il Lecce mi propose di indossare la casacca giallorossa. Il ds Corvino venne in Spagna con il mio procuratore. Andai a prenderli in aeroporto e nel tragitto verso la città Pantaleo mi disse “Ci fosse stato qualcuno che mi abbia parlato bene di te, ma io sono abituato a fare a modo mio e ti voglio a tutti i costi a Lecce”. La frase di Corvino mi spiazzò, ma mi fece capire che avrei potuto contare sempre sul suo sostegno. Raggiungemmo l’accordo in pochi minuti».
A cavallo tra 1999 e 2001, in due campionati, Lucarelli realizzò 27 reti. Il “bonus” economico riconosciuto dal club gli consentì di premiare con un singolare omaggio i compagni dell’epoca: «Rinunciai a una fetta dell’ingaggio che avevo in Spagna, ma fu prevista una clausola in base alla quale avrei percepito un premio se avessi raggiunto i 15 gol. Ci riuscii e lo utilizzai per regalare un lingotto d’oro-ricordo a tutti i compagni, ai componenti dello staff ed al direttore sportivo. Il nostro era un gruppo di “matti”, estremamente coeso. Ci trovavamo anche fuori dal campo, uscivamo con le famiglie. Per questo spirito unitario, raggiungevamo risultati anche superiori alla caratura dell’organico».
Neppure una sconfitta pesantissima rimediata a Milano scalfì l’umore dello spogliatoio: «Perdemmo per 6-0 a “San Siro”, contro l’Inter di Ronaldo. Il risultato suscitò qualche malumore, nonostante in precedenza ci fossimo comportati abbastanza bene. Il martedì, alla ripresa della preparazione, Corvino si presentò nello spogliatoio con i pasticciotti e lo spumante e ci disse: “Ragazzi, festeggiamo il buon rendimento che abbiamo avuto sino ad oggi”. Calciatori, tecnici e dirigenti costituivano un blocco unico, monolitico».
Sia Messina che Lecce vivono ben altro presente e i peloritani si presentano in Puglia con l’assoluta necessità di far punti. «Speravo che in occasione dello scontro diretto il Lecce avrebbe festeggiato la promozione e noi la permanenza – ha ammesso ancora Lucarelli sulle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno –. Purtroppo non sarà così. Noi a causa della sconfitta contro il Melfi, il Lecce per il ko di Foggia. Loro ora sono proiettati sui playoff e spero che domenica le nostre superiori motivazioni abbiano la meglio».