Ad attenderlo c’è il primo derby dello Stretto sulla panchina del Messina. Avversaria la Reggina che spesso e volentieri ha colpito nel corso della sua carriera di bomber da oltre 200 gol. Dall’amaranto del Livorno, che ha tanto amato, a quello dei calabresi, tra le sue vittime preferite.
Nel marzo del 1996 segnò il gol del raddoppio in Cosenza-Reggina, dopo il vantaggio firmato da Tatti. Lucarelli era entrato nel finale per sostituire Marulla, trovando subito il 2-0. “Ho ricevuto un passaggio in profondità, fintai di sinistro sterzando improvvisamente per liberarmi dell’avversario e feci gol calciando di destro. No, non posso proprio dimenticarlo” raccontò a CosenzaChannel qualche tempo fa. Era la squadra di Bortolo Mutti, nella quale chiuse a quota 15 reti il campionato di Serie B. Trasferitosi al Padova anche con i veneti riuscì a bucare la porta della Reggina. Suo il gol dell’1-0 su rigore, poi pareggiato dall’autorete di Bianchini. In Serie A, nel 1999-2000, un’altra rete dal dischetto che non servì ad evitare il ko per 2-1 in trasferta, quando indossava la casacca del Lecce. Pirlo e Kallon avevano infatti già chiuso il match per gli uomini di Colomba.
Con i salentini (in squadra anche il fidato collaboratore Alessandro Conticchio) andò a segno due volte nella stagione 2000-2001, che vide la Reggina retrocedere in B dopo lo spareggio con il Verona. Due vittorie per i giallorossi nel segno di Lucarelli, in gol su rigore al “Granillo”, timbrando la vittoria esterna per 1-0 e poi autore della rete del 2-1 al ritorno al “Via del Mare”, utile a spezzare l’equilibrio sancito dai centri di Balleri e Cozza. Un’autentica prodezza, senza alcuna esultanza: “Avevamo deciso di sfogare la nostra gioia solo a fine gara. Anche Balleri lo sapeva, ma ha fatto bene a sprigionare la sua felicità, visto che non segnava da 5 anni: è la fine del calcio, se ha fatto centro Balleri, prima o poi toccherà anche a Chimenti…” disse a La Gazzetta dello Sport con la consueta ironia.
Altra avventura, altri gol. Tra le file del Livorno fondamentale quello valso i tre punti il 23 ottobre 2005, realizzato al “Picchi” a due minuti dallo scadere. Nel 2006-07, infine, sempre da capitano dei labronici, due reti contro la Reggina, nella quale militava da difensore il fratello Alessandro, che fruttarono altrettanti pareggi (2-2 all’andata e 1-1 al ritorno). Più amaro il primo, quando i toscani furono rimontati dal 2-0, per effetto dei gol di Bianchi e Leon. Botta e risposta con Bianchi, invece, al ritorno, per un pari non troppo gradito dal pubblico di casa. “Con questa gara si è rotto l’ultimo lembo di cordone ombelicale che mi legava al Livorno. Ora penserò solo a segnare i gol per salvare la squadra, ma a fine stagione andrò via” annunciò inviperito Lucarelli nel post-partita. Dopo le esperienze con Parma e Shakthar Donetsk a Livorno ci tornò nel 2009-10, per la penultima tappa di un’esaltante carriera.