L’Orlandina torna per la terza volta consecutiva sul parquet amico del PalaFantozzi per il big-match con Udine. Il tecnico Marco Sodini ha analizzato tutti i temi di maggiore interesse. “Il calendario ci propone un’altra corazzata. Affronteremo una compagine con uno dei pochi allenatori che può condizionare positivamente una stagione o una partita come Matteo Boniciolli. Abbiamo bisogno di un passo ulteriore da parte dei nostri ragazzi. La precedente sfida con Tortona ha messo in mostra i nostri pregi e difetti. Vantano Amato e Giuri come play, Dominique Johnson autentico go to guy di grandi qualità. Ci sono poi i nostri amati ex Mobio e Pellegrino, più altri ottimi giocatori di complemento. Sono una squadra costruita per salire. Noi dobbiamo avere continuità nell’arco della gara, giocare il nostro basket ed evitare di subire la loro grande fisicità, come successo con Tortona. Ho visto sprazzi di pallacanestro molto buona e velocità ottimale. La settimana è stata encomiabile, quindi mi aspetto una partita di livello e di consistenza per costruire il nostro campionato futuro”.
L’allenatore toscano in settimana nel corso del programma “Mismatch” ha spiegato nel dettaglio perché si attende tanto dai suoi giocatori: “Ho la presunzione concreta di voler giocare al massimo contro i più forti. Ho grande fiducia perché abbiamo messo assieme un gruppo forte fisicamente, mentalmente e dotato di estro tecnico. Servirà tempo ma la stagione è lunghissima e particolare. Vi vorrei vedere tutti al palazzetto ma so che non sarà possibile, per cui vi dico di seguirci con affetto da casa, ne avremo bisogno. Dicono che i miei atleti sono forti solo quando lasciano Capo d’Orlando ma io credo che non sia esattamente così e lo dimostreranno. In avvio di stagione obiettivamente non sempre si è vista una grande pallacanestro in tutte le partite disputate, bisogna capire il momento che stiamo vivendo. Noi crediamo di avere dieci giocatori che possono tutti scendere in campo, dovremo ben utilizzare le rotazioni per arrivare a fine gara senza il problema del fiato corto”.
La pandemia condiziona pesantemente la stagione. “Il problema più grosso di questo inizio campionato è che il Comitato Tecnico Scientifico ha studiato un protocollo nazionale per le categorie più alte, in virtù del quale fino a sei positivi si può giocare. Ma questo è stato disconosciuto dalle Asl locali, che hanno stoppato le varie squadre perché temevano che già con un positivo in organico si potesse creare un potenziale focolaio. Quindi l’unica cosa che possiamo fare è estraniarci da tutto questo e non pensare a cosa può succedere. Non possiamo controllare questa cosa, è indipendente da noi, per cui sono concentrato solo sul parquet. Quest’anno cambia tutto, ci sono campi che storicamente spostano i valori come Capo d’Orlando, perché le duemila presenze e la componente ambientale contano tanto. In altri campi invece questo non succede. Quindi conterà altro, sapere auto-motivarsi perché ciò non arriverà più dall’esterno come storicamente succedeva. Sarà ovviamente condizionante per gli atleti. I tifosi teoricamente non dovrebbero mai essere assenti nel nostro mondo, però purtroppo è così: senza di loro non esistiamo”.
Sulla coppia Usa Floyd–Johnson l’allenatore è molto contento: “Sono una coppia di americani atipici, quasi non lo sembrano. Sono entusiasti ma purtroppo non possono vivere appieno la magia di Capo d’Orlando, però stanno tanto insieme anche grazie alla collaborazione della società, che non gli ha fatto mancare nulla nemmeno nel periodo più difficile del secondo lockdown. Il clima in squadra tra di loro è molto coeso, sono ambiziosi e capiscono che sono l’uno la forza dell’altro. Qualunque cosa gli chiedo la fanno, vedo una disponibilità totale anche di tutto lo staff”.
La serie A2 è divisa in due gironi e con una formula ancora tutta da chiarire. Questa la preview dell’head coach paladino alla vigilia del secondo mese di stagione regolare: “Il nostro girone è molto più equilibrato tra tutte le partecipanti mentre nell’altro alcune squadre sono nettamente migliori rispetto alle altre concorrenti. La contingenza del momento sono certo porterà a cambiare la formula del campionato. Quella odierna non possiamo mantenerla. In origine dopo andata e ritorno si ipotizzava un incrocio tra i gironi e poi la post season. Adesso credo che non ci sarà più lo spazio per la Coppa Italia e l’incrocio tra i gironi ma daremo vita subito ai playoff. È comunque tutto in divenire, per ora concentriamoci sulle partite e sul gioco e poi sapremo cosa ci attenderà”.
Sodini propone incontri con la stampa atipici rispetto al classico cliché. Col passare dei mesi sono diventate sempre più virali, perché oltre al basket si parla in particolare di cultura. “Ho cominciato a proporre conferenze “strane” quando allenavo a Cantù, per depistare i giornalisti locali dalla nostra difficile situazione societaria. Quando sono arrivato a Capo d’Orlando invece mi sono imbattuto in una società organizzatissima e dalla spiccata verve comunicativa, così io che mi riconosco di avere lo stesso spirito ho deciso di spingere proprio su questo tasto. Vogliamo sintetizzare e rendere più agevoli tutti i concetti, compresi quelli tecnici”.