Per la seconda volta dall’inizio di stagione il Messina trova sulla sua strada il Crotone di Emilio Longo, da affrontare ancora allo “Scida”. In conferenza stampa il tecnico rossoblù è partito dal momento delicato della squadra, reduce dalle due sconfitte consecutive rimediate contro Cavese e Trapani, sempre per 2-1. “Abbiamo bisogno di tempo, non è un alibi, lo avevamo detto sin dall’inizio. La simbiosi squadra-pubblico ha preso il giusto viatico, adesso dobbiamo essere noi a trasferire loro emozioni. Si vede lontano un miglio che la squadra segue un’idea di gioco, vanno limati i dettagli. Quest’anno vogliamo progettare e capire quanta gente meriterà Crotone per poi fare qualcosa di straordinario” le parole dell’ex allenatore del Picerno.
Tumminello, match-winner in Coppa, deve scontare il secondo turno di squalifica e sarà costretto ad osservare la sfida dalla tribuna. Da verificare, inoltre, le condizioni di Gomez, rimasto in panchina contro il Trapani, e Vinicius. In vista della partita con il Messina è certa qualche novità di formazione. Rebus in attacco, dove potrebbe giostrare Kostadinov da punta centrale. “Vedremo un Crotone più giovane, anche questa è una delle idee che abbiamo partorito col club sin dall’inizio. Non ricevo alcuna imposizione, la società non ha bisogno di fare minutaggio per una questione economica, ma è comunque una piazza che può valorizzare i giovani. Credo sia arrivato il momento di schierare giovani interessanti, vedremo una squadra diversa nel suo undici, cercando di fare le cose per bene ed essere da riferimento per l’ambiente, portando avanti nel modo giusto i nostri colori. Vedremo come i giovani si sono preparati in questo periodo per meritate la titolarità che gli darò domani”.
Sulla paura di vincere che lo stesso Longo ha sottolineato essere stata un freno col Trapani, aggiunge: “Sto continuando a lavorarci. La paura è reale se ci è poniamo in testa obiettivi oggi non raggiungibili nell’immediato. Non possiamo vincere un campionato in una sola partita. Quando c’erano sei o sette undicesimi con la valigia pronta, senza responsabilità, la squadra è stata leggera, vedi contro Messina o Catania, andando ad imporre quello che voleva, o nella stessa gara con l’Altamura giocata a mercato aperto. Poi succede che si fa bene in così poco tempo e sembrava doversi prendere di nuovo delle responsabilità e che dietro l’angolo ci fosse il negativo. Quando si va in vantaggio dobbiamo cercare di fare un altro gol, anche andando a discapito dell’equilibrio. Proprio lì dobbiamo lavorare tutti. Non possiamo prenderci responsabilità così elevate, pur essendo a Crotone, dove ovviamente si vuole vincere, ma abbiamo bisogno di tempo, proponendo un gioco propositivo”.
“Il girone – commenta Longo – è di un equilibrio assoluto, il che porterà un vantaggio alle squadre più organizzate. Le prime dieci giornate sono da sempre per me lo spartiacque in un campionato per consentire delle giuste valutazioni. Anche se ricordo che alla mia prima esperienza in C, al Picerno, dopo dieci giornate ero ultimo in classifica con 7 punti. Siamo finiti sesti a 59 punti, se avessimo vinto all’ultima giornata col Pescara avremmo chiuso addirittura al terzo posto. Nel secondo anno a Picerno c’è stata invece una partenza stellare, frutto di un anno di lavoro. Adesso noi potevamo fare certamente meglio e dobbiamo migliorare nella fase di non possesso, ma anche in quella di possesso”.
Dopo aver vinto di misura in Coppa Italia, Longo si troverà di fronte un Messina diverso rispetto a quello di agosto. “Il Messina è una squadra ben allenata, stimo molto Modica. Nella prima partita contro di noi, in Coppa Italia, era schierata in modo diverso. Domani troveremo una squadra che fa del 4-3-3 la base di partenza, con le mezzali che si inseriscono e dei terzini assai validi a fare le fasce e le due fasi di gioco, molto offensivi. Mi aspetto una squadra pungente che abbia la voglia di fare la partita, sulle ali dell’entusiasmo dopo la vittoria dell’ultimo turno. Noi dobbiamo essere consapevoli delle prestazioni che facciamo senza guardare solo il risultato né deprimerci. Dobbiamo essere bravi a capire quanto stiamo costruendo ed essere vicini alla meta, ovvero essere continui nei 90 minuti”.