Il primato in classifica ha tanti volti. Tra le chiavi di questo Acr Messina c’è il grande rendimento di Paolo Lomasto, pilastro della difesa giallorossa intervenuto in collegamento a FuoriGioco, il talk show sul calcio dilettantistico di Radio Universal Tv: “Il momento non è dei migliori vista la situazione in tutto il mondo, l’unica cosa che ci sta facendo sentire un pochino meglio è il calcio giocato. Arrivare alla domenica, mettere la palla al centro e sentire i tre fischi finali dell’arbitro: almeno questo ci fa dimenticare i vari problemi”.
Dopo tre annate deludenti, in cui è stato mancato anche l’obiettivo minimo dei playoff, la promozione sembra a portata di mano: “A Messina hanno vissuto anni neri, in cui hanno sempre fatto grosse squadre ma per vari problemi non sono mai riusciti a disputare un campionato importante come la città merita. Quest’anno siamo partiti con un progetto vincente, con persone che capiscono di calcio e hanno fatto bene in altre società. Il direttore D’Eboli e il mister Novelli hanno formato una squadra con bravi ragazzi e giocatori importanti che hanno vinto negli ultimi anni. I risultati ci stanno sorridendo giocando anche un bel calcio. Creiamo tantissime occasioni, come con il San Luca. In precedenza eravamo stati poco concreti, adesso stiamo finalizzando”.
L’Acr Messina guarda tutti dall’alto, a +4 sul San Luca, in attesa di capire come si definirà la classifica dopo tutti i recuperi (Acireale, Fc Messina e Santa Maria Cilento hanno due gare in meno). Due fattori secondo Lomasto saranno determinanti nella corsa alla promozione: “Oggi bisogna affrontare tutto giorno per giorno. Fortunatamente ancora nessuno di noi è stato infettato dal Covid, significherebbe rompere tutti gli equilibri, perdere dei giocatori, non allenarsi per sette-dieci giorni e il recupero non sarebbe affatto semplice, tra il restare a letto e poi dover aspettare i tamponi. La squadra che avrà più continuità e meno problemi di questo tipo farà un grande campionato”.
La rivalità con il Fc Messina, unica squadra sin qui ad aver sconfitto l’Acr, un aspetto che proprio non gli piace: “Questo non è tanto bello, Messina merita una sola squadra. Io sono nell’Acr vero, anche il mio amico Aliperta lo ha sottolineato in una trasmissione. La nostra è la prima squadra di Messina e la maggior parte dei tifosi ci seguono. Erano delusi per i risultati degli ultimi anni, adesso li porteremo dalla nostra parte”.
L’esperienza del difensore partenopeo la dice lunga sulla marcia in più di questo Acr Messina: “Per vincere i campionati serve un grande gruppo, composto da gente predisposta al lavoro, non c’è bisogno di primedonne. A testimonianza di ciò mi sento ancora con i compagni della Sicula Leonzio. Lo scorso anno è accaduta la stessa cosa nel Bitonto, nel girone H. C’erano squadre più accreditate per vincere il campionato, penso al Foggia ma soprattutto all’Audace Cerignola, ma noi abbiamo fatto una striscia incredibile di risultati utili e siamo stati la migliore difesa d’Europa, prima che si bloccasse tutto per il Covid. Ora, se abbiamo 25 punti, è perché abbiamo un grande gruppo che vuole riportare Messina nel calcio che conta. Faremo di tutto per riuscirci. Il tridente composto da Arcidiacono, Foggia e Bollino, tre ex Leonzio? Fino a pochi anni fa giocavano e segnavano in Lega Pro, ma in rosa ci sono anche altri ragazzi che si metteranno in mostra. C’è bisogno di tutti per vincere un campionato, dal presidente al magazziniere”.